Il 30 dicembre del 1951 Papa Pio XII pronuncia un toccante «Radiomessaggio ai detenuti». Il Pontefice esorta i carcerati italiani a «librarsi dalle pene sulle ali della fede», solo in questo modo essi «non solo gusteranno le gioie della più intima ed arcana liberazione», bensì «le possederanno». Nessun evento, nessuna avversità, potrà mai rapire tali gioie: «né le asprezze del carcere, né i possibili errori della giustizia terrena, né l’incomprensione degli uomini, né lo stesso rimorso: dalla grazia elevato a salutare e consolante pentimento». Dunque Papa Pacelli esorta alla conversione del cuore, «riprovando e rinnegando, ove occorra, nel profondo del cuore, un triste passato; illuminati e sorretti dalla fede a guardare ed a sentire le vicende della terra con occhi e spirito di cristiani». Solo così «scoprirete nella stessa vostra condizione presente occasioni preziose e sorgenti sommamente feconde di grandi beni», dice ai detenuti. Pio XII torna a parlare di carcere e carcerati «ai Giuristi cattolici» il 26 maggio 1957. Nel suo sapiente e corposo «Discorso» egli pone l’accento sulla dipendenza della pena dalla colpa e sul significato della sofferenza: «Bisogna, così, dimostrare al carcerato che la società non è sua irreconciliabile nemica, costituisce un balsamo alle sue afflizioni». Ci erudisce anche sul senso della vita, facendo presente che «spesso le pene volute da Dio sono piuttosto un rimedio che un mezzo di espiazione, piuttosto “poenae medicinales” che “poenae vindicativae”». Conclude con le linee guida per ogni associazione che voglia essere di sollievo ai detenuti: «Conoscerli ed amarli come singole persone e come membri della comunità. Per essi è necessario un sincero perdono; credere al bene che si trova in altri; amare come ha amato il Signore», sempre «senza prevaricare sul diritto positivo». Poco prima di morire, il 10 aprile 1958, Pio XII compose anche la sua commovente «Preghiera per il carcerato». L’Associazione di volontariato «Sursum Corda», che ha sede a Pignola (PZ) ed opera da circa un anno, per vocazione recepisce le indicazioni della Chiesa cattolica circa «la cura dei carcerati agli occhi di Dio». Ecco come «il Signore intende che voi aiutiate i carcerati», ricorda l’anziano Papa: «direte loro le stesse parole, che illuminano, consolano e fortificano: “La tua sofferenza ti dà la purificazione, il coraggio e la più grande speranza di arrivare felicemente allo scopo, alle porte del cielo, a cui non conduce la via spaziosa del peccato. Tu sarai con Dio in paradiso; basta che ti affidi a Lui ed al tuo Salvatore”». Questi ed altri fondamentali documenti per il volontariato ai carcerati ed alle “categorie a rischio” sono stati recentemente ripubblicati sull’omonimo «Settimanale associativo», affinché si diffonda e rigeneri la vera carità cristiana. In data 22 febbraio 2017, il Presidente di «Sursum Corda», Carlo Di Pietro, ha incontrato il Cappellano del carcere, poi il Direttore della Casa circondariale di Potenza, la Dottoressa Maria Rosaria Petraccone, e contestualmente ha donato, per conto dell’Associazione, 100 copie del «Catechismo breve» o «Primi elementi della Dottrina cristiana di san Pio X», svariati tascabili di «Preghiere cristiane» e riviste per la tutela della vita fin dal concepimento. L’Associazione ha altresì formalmente offerto la propria disponibilità alla preghiera, alla formazione dottrinale, all’ascolto ed al sostegno morale dei detenuti.
Ufficio Stampa Sursum Corda
Cliccare sui link per leggere i PDF:
- Basilicata Notizie del 22 febbraio 2017;
- Agere Contra del 23 febbraio 2017;
- ControSenso del 25 febbraio 2017;
- Il Roma del 25 febbraio 2017.
Anche l'altra iniziativa:
- L’Associazione Sursum Corda dona 200 tascabili di «Preghiere cristiane» al carcere di Potenza;
Agli stimati Associati domandiamo preghiere per il sig. Andrea e famiglia. Recitiamo inoltre la preghiera, per conto dei detenuti, secondo la formula di Papa Pio XII.