Stimati Associati e gentili Sostenitori, è nostra intenzione condividere la Lettera Pastorale «Smascheriamo le calunnie e rivendichiamo la verità» di S. Em. Carlo Salotti, anno 1947.
Al venerabile clero e al diletto popolo della città e diocesi, salute e benedizione. Stringiamoci attorno a Cristo. Napoleone Bonaparte, malgrado i suoi difetti, le sue in temperanze, i suoi errori, usciva talvolta in giudizi così recisi, da lasciare una traccia profonda nei ricordi del suo tempo. Una delle sue espressioni più tipiche fu questa: «Un popolo senza Dio non si governa; bisogna mitragliarlo». Dio è la sola entità e la sola forza, che può frenare le passioni incomposte degli uomini, richiamandoli alle norme del dovere e della rettitudine. Ma se un popolo, ingannato da falsi filosofi o da avventurieri politici, vuol fare a meno di Dio, o negandolo o bestemmiandolo, allora non rispetterà più alcuna legge umana, si ribellerà a qualsiasi autorità non solo religiosa ma anche civile, e si abbandonerà a tutti gli eccessi. Eccoci così al disordine sociale, alla rivoluzione, all’anarchia. In questo caso ai Capi responsabili di governo non rimarrebbe altro mezzo di difesa, che quello della mitraglia e del cannone. Ma con le mitraglie e i cannoni si potrà forse ristabilire l’ordine materiale attraverso il sangue e le stragi, che lasceranno sempre traccio di nuovi odi e di efferate vendette?
Il vero ordine morale e sociale sarà conseguito soltanto, quando nella coscienza delle masse venga ripristinato il concetto di un Dio, che ha diritto di essere amato, onorato e adorato dall’umanità da Lui creata e redenta. Non aveva dunque torto l’Onorevole Lucifero, allorché con atto veramente coraggioso auspicava che nel progetto della Costituzione si introducesse un articolo per invocare la protezione di Dio. La proposta sembrò strana al Capo del comunismo, il quale per confutarla fece appello al primo Comandamento: «Non nominare il nome di Dio invano». Ma, col porre Dio come base della legislazione, non si fa cosa vana ed inutile, poiché, nella storia dell’umanità e nelle tempeste dei secoli, Dio è sempre la luce che illumina i popoli e li guida sulle vie del progresso; è l’amore che si trasfonde nelle creature, le quali debbono aiutarsi e non sopraffarsi a vicenda; è la giustizia che deve rispecchiarsi nelle nazioni in guisa, che le più potenti non abusino della forza per annientare le più deboli, strappando loro quei diritti che Dio stesso consacrò.... Sia dunque Dio il principio della nostra Repubblica italiana, se vogliamo che questa prosperi e fiorisca.
È sempre quel Dio che poi assunse forme di uomo per riscattare l’umanità da tutti gli obbrobri nei quali era caduta; e a questo scopo fondò quella religione che in Roma doveva avere il suo centro propulsore e una Cattedra infallibile di verità. Da questa Cattedra sono scaturiti insegnamenti preziosi, i quali, se da una parte hanno illuminato e diretto la società per le vie del bene, dall’altra hanno costantemente condannato tutte quelle aberrazioni, che la spingevano verso la decadenza morale e civile. Cristo! Eccolo il nostro Dio. Tutta la sua vita, la sua predicazione evangelica, la sua passione, la sua morte, la sua risurrezione sono le prove più evidenti della sua divinità. Operaio autentico, lavorando pazientemente nella officina, ha redento e santificato il lavoro. Apostolo ha scolpito nelle coscienze le massime di una morale nuova, che aborre dalle nefandezze del vecchio paganesimo. Maestro ha insegnato dottrine, che elevano e nobilitano la dignità umana. Angelo di consolazione ha confortato i più atroci dolori della vita con le promesse immancabili di un premio ultraterreno. Ministro della carità più squisita, si è prodigato generosamente verso i malati, i poveri e i derelitti. Flagellatore implacabile di tutte le iniquità, si è fatto araldo di giustizia in favore dei perseguitati. Assertore di fraternità ha sancito un patto, col quale uomini di lingua e di stirpe diversa debbono ritenersi membri di una grande famiglia, il cui Padre è lo stesso Iddio. Esempio fulgidissimo di vita esente da qualsiasi minima colpa, si è rivelato come il tipo della più assoluta perfezione morale. Operatore di portenti, che trascendono tutte le forze della natura, ha dimostrato di avere sull’universo un dominio che nessuna creatura può arrogarsi. Martire sale il Calvario, sottoponendosi agli strazi più orrendi; e col suo sacrificio riscatta le anime da un servaggio brutale. Trionfatore della morte rovescia la pietra del suo sepolcro, e, levando in alto la croce, segna il passaggio tra un decrepito mondo agonizzante nelle sue turpitudini, e un mondo nuovo sfolgorante nella luce della civiltà cristiana. Se esiste un Dio, come effettivamente esiste, non può essersi manifestato se non nella persona incomparabile di Cristo. Venti secoli di storia si sono inchinati dinanzi a Lui, e lo hanno adorato.
Il suo messaggio è penetrato negli angoli più remoti della terra, suscitando dovunque consensi e ammirazione; e, se ha trovato ostacoli nelle persecuzioni, i martiri li hanno infranti col coraggio e col sangue. Le legislazioni dei popoli si sono ispirate a quel messaggio, e ne hanno tratto lumi e stimoli per una elevazione morale e civile. La scienza, il diritto, l’arte, la letteratura, le scoperte hanno inneggiato al Suo Nome divino. La nostra Italia in maniera particolare si è consacrata a Cristo; e non vi è pagina della sua storia, che non ne porti scolpita la immagine santa... Prosegue qui: