Una donna di Ravenna, carica già di figliuoli, ne mise al mondo un altro, il quale nel fonte battesimale prese il nome di Pietro. Il figlio maggiore ebbe l’audacia di rimproverare alla madre la nascita di quel grazioso bambino! La donna tanto se ne afflisse ed indispettì che, non badando più alla voce della natura, cessò di nutrirlo e l’espose a morirsene di freddo in una foresta. Una serva di casa ne sentì pietà, raccolse il bambino, che quasi era agli ultimi tratti, e lo portò alla madre, rimproverandole dolcemente la sua durezza di cuore. Quella serva ebbe il coraggio di dire alla madre di Pietro che le donne cristiane non debbono rassomigliare alle tigri ed alle leonesse, e che badasse bene che forse il Signore aveva dei disegni su quel bambino. Quella pietosa serva aveva ragione da vendere, e fu profetessa. La madre ritornò ai sentimenti di tenerezza e d’umanità, ricevette il bambino e lo allevò con amore. Quel bambino crebbe, divenne uomo, poi prete, poi Cardinale della santa romana Chiesa, e poi, quel che più importa, un gran Santo. Il mondo cattolico onora quel bambino, ripudiato dalla madre e salvato miracolosamente da una serva, col nome di San Pietro Damiani. Chi può conoscere le vie della divina Provvidenza? E chi si può opporre ai decreti santi della divina Provvidenza, quando vuole operare dei portenti in mezzo all’umana famiglia? Da «Racconti Miracolosi», Padre Giacinto da Belmonte, 1887, Vol. II, pagine 54 e 55.

A cura di CdP

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