Ogni popolo, ogni religione ha avuto i suoi sacrifici. Ed il sacrificio, se se ne cerca la natura, ci si presenta, in primo luogo, come offerta e distruzione della vittima. Con questo l’uomo riconosce la sua sudditanza verso Dio ed il suo nulla di fronte alla perfezione infinita del Creatore. L’atto della distruzione è un vero gesto d’adorazione, a cui si aggiungono gli altri significati, il ringraziamento, cioè, alla divinità per i benefici ricevuti, la supplica per ottenere favori e protezione, la propiziazione che invoca pietà per i peccati commessi. Tutti i sacrifici dell’antica Legge erano figure del grande sacrificio dell’Uomo-Dio sulla Croce: come dice san Paolo, «Gesù Cristo ha offerto se stesso a Dio per noi come un’oblazione e come vittima di soave fragranza», compiendo così l’atto più sublime e rendendo al Padre l’omaggio più perfetto. Il sacrificio del Calvario bastava completamente, essendo di valore infinito. Ma Gesù ha voluto istituire la Santa Messa, per i seguenti motivi: a) per rinnovare il suo Sacrificio, offrendo se stesso in ogni Messa al Padre ed immolandosi in un modo incruento sui nostri altari. La doppia consacrazione del pane e del vino, compiuta con due atti separati, significa la mistica immolazione del Salvatore, cosicché la Messa è un vero e proprio Sacrificio; ed ogni volta che si celebra una Messa, è Gesù Cristo che si sacrifica. Il Sacerdote non è che il ministro, ed è per questo che egli non dice: «Questo è il Corpo, il Sangue di Gesù Cristo», bensì: «Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue»; b) per ricordare il Sacrificio del Calvario. Nel Sacramento mirabile - per dirla con la Chiesa - Dio ci ha lasciato la memoria della sua passione. Ed ogni volta che noi assistiamo ad una Messa, dobbiamo rivivere in noi il dramma divino del Golgota; c) per applicare ai fedeli i frutti dell’immolazione cruenta sulla Croce. Cosicché fra l’Altare ed il Calvario esiste un nesso essenziale. «Il sacrificio che si compie nella Messa - rileva lucidamente il Catechismo romano - e quello che fu offerto sulla Croce non sono e non possono essere che un solo e medesimo sacrificio», quantunque, a differenza della Messa, sul Calvario Gesù Cristo si sia sacrificato con la reale effusione del suo Sangue. E se noi vogliamo attingere alle fonti della grazia, dobbiamo partecipare alla Santa Messa, con la quale ci è dato di offrire a Dio un omaggio di valore infinito, un’adorazione perfetta, un inno di ringraziamento degno di Lui, una riparazione adeguata delle colpe nostre, una supplica d’immensa efficacia.
Il Sillabario del Cristianesimo
Il Sillabario del Cristianesimo. La Santa Messa
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