Nella notte in cui veniva tradito, Gesù prese il pane ed il vino, li benedisse e li distribuì ai suoi Apostoli, dicendo: «Prendete e mangiate, questo è il mio Corpo... Prendete e bevete, questo è il mio Sangue... Fate questo in memoria di me». L’Eucaristia era istituita. Fino alla fine dei secoli Gesù Sacramentato sarebbe rimasto con noi sui nostri altari. Un apostolo del movimento liturgico in Italia, [...] nell’introduzione al suo Messale festivo per i fedeli (che vorremmo vedere nelle mani di tutti coloro che assistono, specie alla domenica, alla Santa Messa), osserva giustamente che quella cena «diventò nell’antichità il prototipo […]. Gli Apostoli, ad esempio di Gesù, si riunirono tosto per la preghiera e per la frazione del pane, il che passò nelle generazioni cristiane come cosa indispensabile per il culto da rendersi a Dio e per la vita stessa della Chiesa. La Santa Messa fu così considerata giustamente come l’atto principale e più importante della religione, a cui tutti si tenevano in dovere di partecipare. L’Eucaristia fu e rimane quel sole divino, intorno al quale si muovono e si sviluppano tutte le anime redente dal sangue di Gesù, che vogliono conseguire l’eredità della salute eterna». Da quella notte l’Ostia ed il Calice della salute in ogni canto della terra furono e sono innalzati al Cielo; da quel momento - come Gesù disse un dì a santa Matilde - un’ape non si è mai gettata nel calice dei fiori per succhiarvi il miele, con avidità maggiore del Cuore divino nello slanciarsi verso le anime desiose di riceverlo. Al Tabernacolo vola il pensiero di tutte le coscienze cristiane. Intorno all’altare si stringe il popolo credente, per offrire con la Chiesa e col Sacerdote il Sacrificio a Dio. L’Ostia di Gesù spiega tutto, dalle Catacombe agli eroismi dei Martiri, dalle Basiliche grandiose alle abnegazioni sublimi dell’apostolato, dalla Verginità che prega o che lavora ai casti Ministri dell’Agnello che si pasce fra i gigli. I fanciulli si accostano al loro Gesù, vestito di bianco, e ne ricevono nella tenera età innocente il primo bacio; uomini e donne accorrono al Pane disceso dal cielo, e ne implorano aiuto; paesi e città lo portano in trionfo; in ogni istante s’eleva da milioni e milioni di cuori il saluto al Maestro buono: «Sia lodato e ringraziato ogni momento - il santissimo e divinissimo Sacramento». Non alcune pagine, ma neppure una vita intera, e tutta l’eloquenza umana basterebbero a parlare degnamente del mistero eucaristico. Noi daremo soltanto una rapida occhiata al Sacrificio della Messa ed alla Santa Comunione.

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