Maria Corredentrice è un titolo messo in uso recentemente per esprimere la cooperazione della Vergine all’opera della nostra redenzione compiuta da Gesù Cristo. L’idea di una cooperazione di Maria alla nostra salvezza è antica quanto il Cristianesimo e ha il suo fondamento dogmatico nella maternità divina, per cui Cristo e l’opera sua appartengono in un certo vero senso a Maria, che ha concepito, partorito e nutrito il Redentore, anzi l’ha offerto al tempio, ha sofferto con Lui, ha diviso con Lui spiritualmente il martirio della Croce. Questa è dottrina classica fuori di discussione. In questi ultimi tempi però, sotto l’impulso specialmente della scuola di Lovanio, con a capo il Bittremieux, si è accesa una grande controversia sul valore e l’estensione di quella cooperazione di Maria e quindi sulla legittimità e la natura dei titoli: Mediatrice e Corredentrice.
• Punti dottrinali certi: 1° Maria, in quanto Madre di Cristo, è partecipe della sua vita e delle sue opere e quindi si può dire, in senso largo, Mediatrice e Corredentrice; 2° nei disegni di Dio Maria è associata a Cristo per il trionfo sul peccato, come Eva fu associata ad Adamo nella rovina del genere umano; 3° Maria ha consentito alla passione e alla morte di Cristo aggiungendovi il suo strazio materno, per cui ha meritato (de congruo; v. Merito) di diventare la tesoriera e la distributrice dei frutti della Redenzione. Questa dottrina è fondata sulla Sacra Scrittura ed è largamente sviluppata dai Padri: il Magistero ecclesiastico l’ha sempre insegnata.
• Punti controversi: 1° Maria si può dire Mediatrice tra Dio e gli uomini come Gesù Cristo e subordinata-mente a Lui? 2° Maria si può dire veramente Corredentrice insieme con Cristo nel senso che abbia aggiunto efficacemente del suo all’opera del Redentore? 3° Consistendo la Redenzione nella soddisfazione e nel merito de condigno di Cristo (v. Redenzione) si può dire che Maria insieme con Cristo, ha soddisfatto alla divina giustizia con le sue pene e ha meritato per noi la grazia salutare? I Teologi più ligi alla Tradizione rispondono negativamente, per timore di derogare alla dignità dell’unico Mediatore e vero Redentore, e in ossequio alla tesi classica della necessità dell’Incarnazione. Altri Teologi seguono la sentenza affermativa, traendo profitto anche da documenti pontifici recenti (San Pio X, Benedetto XV, Pio XI), che sembrano favorire questa seconda sentenza.
• La questione si agita ancora né si vede chiara e sicura una soluzione; ma certo l’associazione della Beata Vergine al Redentore, suo Figlio, importa una qualche partecipazione anche diretta e immediata, sebbene misteriosa, all’opera redentiva di Gesù Cristo. Pertanto il titolo di Corredentrice è giustificato.
Dal «Dizionario di teologia dommatica», Pietro Parente, Antonio Piolanti, Salvatore Garofalo, Editrice Studium, Roma, imprimatur 6 giugno 1952.