Gerarchia (= sacro principato) è il complesso delle persone che partecipano della potestà ecclesiastica. La potestà ecclesiastica si divide in potestà di ordine e di giurisdizione. Quella di ordine è immediatamente diretta a santificare le anime con l’offerta del sacrificio della Messa e l’amministrazione dei Sacramenti. La potestà di giurisdizione, invece, è immediatamente diretta a reggere i fedeli in ordine al conseguimento della vita eterna. Si esplica sia con l’autorevole insegnamento delle verità rivelate (sacro magistero) sia con la promulgazione delle leggi (potestà legifera), con l’autentica decisione delle cause sorte tra i sudditi (potestà giudiziale), con l’applicazione di sanzioni penali contro i trasgressori delle leggi (potestà coattiva). Sono queste ultime tre funzioni dello stesso sacro impero giurisdizionale, di cui è insignita la Chiesa come società perfetta. La potestà di giurisdizione poi si divide: in potestà di foro esterno, quando è diretta principalmente al bene comune in quanto regola le relazioni sociali dei membri e produce effetti giuridici pubblici; e di foro interno, quando è diretta principalmente al bene privato, in quanto regola i rapporti delle coscienze con Dio e si esercita per sé in occulto e con effetti prevalentemente morali; in potestà ordinaria, quando ipso iure è connessa con un ufficio; e delegata, quando è concessa per commissione ad una persona; la potestà poi ordinaria può essere propria se è annessa ad un ufficio e viene esercitata in nome proprio, vicaria se è congiunta con un ufficio ma viene esercitata a nome di altri. Essendo duplice la podestà sacra, duplice è anche la gerarchia, pertanto nella Chiesa si ha la gerarchia di ordine, che è costituita da quel complesso di persone, che sono insignite del potere di ordine nei suoi diversi gradi (cfr. Ordine) e la gerarchia di giurisdizione, che è formata dal complesso di quelle persone che sono munite del potere d’insegnare e di governare. In tutte e due le gerarchie vi sono dei gradi, i fondamentali, che ripetono la loro origine dal diritto divino (episcopato, presbiterato, diaconato nella gerarchia di ordine; papato ed episcopato nella gerarchia di giurisdizione) e dei gradi secondari che sono stati istituiti dalla Chiesa. Le due gerarchie sono realmente distinte, sebbene strette da mutua relazione. Si distinguono per l’origine: infatti l’ordine viene conferito con apposito Sacramento, mentre la giurisdizione viene concessa per missione canonica; e per proprietà, perché il valido uso dell’Ordine, nella maggior parte dei casi, non può essere tolto, mentre la giurisdizione può essere revocata. Sono però in mutuo rapporto perché la giurisdizione suppone [ordinariamente, ndR] l’Ordine e viceversa l’esercizio dell’Ordine è diretto dalla giurisdizione; poi perché entrambe discendono da Dio e a Dio direttamente o indirettamente conducono. Quei membri della Chiesa che entrano a far parte della duplice gerarchia si dicono chierici, tutti gli altri invece si chiamano laici (popolo). La Chiesa portando nel suo seno realmente distinti, per diritto divino, superiori e sudditi, è una società ineguale, in cui cioè i membri non hanno uguali diritti e doveri.
dal Dizionario di teologia dommatica, Piolanti, Parente, Garofalo - pace all’anima loro! - Studium, Roma, 1952.