In questo secolo, in cui lo spirito di ribellione turba da per tutto l’umana società, scuote i troni, bandisce la pace, fomenta discordie, guerre e timori, non sembrerà fuori di proposito stimolare i cuori dei Cattolici, amanti della pace, ad implorare lo speciale soccorso di Colui, che abbattè la prima rivolta, conquise il capo dei ribelli, assicurò il trono di Dio, ricondusse la pace nel Cielo, assicurando l’Angelica Società nella tranquillità e felicità eterna. San Michele Arcangelo, Principe delle Celesti milizie deve essere in questi tempi tristissimi per la Chiesa l’Operatore della vittoria, come lo chiama Estio «Operarius victoriae» sullo spirito degli errori: Egli deve essere, come lo nomina la Chiesa Angelus pacis, Angelo della pace, che domando ed abbattendo l'orgoglio delle umane passioni, ristabilirà la pace nella sconvolta società: Egli deve essere il sovvenitore del popolo Cristiano, «Venit in adiutorium populo Dei», come lo sperimentò l’Ebreo popolo, onde dai superni aiuti avvalorato il popolo fedele, possa trionfare del tartareo nemico, e sicuro incamminarsi alla B. Patria. Quanto dunque sia necessaria una speciale devozione verso il Principe degli Angeli, ognuno il vede da per sé ... Prosegue nel PDF...
La velocità di scaricamento delle pagine può variare in base alla connessione internet utilizzata. Per scaricare il PDF del libro cliccare qui. Per inviare una donazione a Sursum Corda cliccare qui. «Nessuno al mondo vorrà mai ammettere di essere avaro! Tutti negano di essere contagiati da questo tarlo che inaridisce il cuore. Chi adduce a scusa il pesante fardello dei figli, chi la necessità di crearsi una posizione solida... Quelli poi che sono avari più degli altri, non ammetteranno mai di esserlo, e il bello è che, in coscienza, sono proprio convinti di non esserlo! L’avarizia è una febbre maligna, che più è forte e bruciante e più rende insensibili» (San Francesco di Sales, «Filotea»).
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