Il Miracolo Eucaristico di Torino del 6 giugno 1453 ha sempre goduto di tranquilla celebrità e fede storica sino a questi ultimi anni. Il Congresso nazionale Eucaristico del 1953, in cui Legato Papale fu il card. Ildefonso Schuster, festeggiò ancora il quinto Centenario del Miracolo con una fede indiscussa e gioiosa. Non che l’avvenimento sia stato immune da contestazioni. Nel Meiranesio-Bosio, al capitolo «Loduvicus de Romagnani» ove è narrato in disteso il Miracolo si parla di un Teologo Collegiato di Torino, che aveva scritto un opuscolo di confutazione, giudicato validissimo, contro le obiezioni fatte da uno scrittore francese contro la storicità del Miracolo. Nei secoli seguenti la polemica tacque o fu in sordina. Invece nell’ultimo trentennio le voci discordi alzarono il tono. Storici moderni … Impugnarono apertamente l’autenticità del Miracolo. L’atmosfera di scetticismo, di disistima e diffidenza per tutto ciò che trasmise il Medioevo, contribuì a smuovere anche l’autorità ecclesiastica diocesana dalla serena adesione all’esistenza del fatto miracoloso, sicché nell’Ufficio riformato, proprio dei Santi della Diocesi, il miracolo non sparve, ma impallidì, sì da essere ridotto a una semplice enunciazione della fede nell’Eucaristia. Queste variazioni indussero lo scrittore di queste pagine a rifare il bilancio degli argomenti pro e contro la storicità del Miracolo, e frutto di questo studio furono due articoli comparsi su l’Amanuense della SS. Trinità (settembre-ottobre 1978), che si conchiudono con la rivendicazione storica del Miracolo. L’Autore ebbe felicitazioni e consensi da parte di molti, tra cui i defunti Canonici, monsignori Vincenzo Barale, Giuseppe Rossino, Baldassarre Schierano, e in modo particolare da S.E. Mons. Giuseppe Garneri, allora Vescovo di Susa. Questi anzi invitò l’Autore a ripubblicare in un opuscolo i due articoli, corredati da documenti, studi, illustrazioni e bibliografia, in modo da costituire un manuale completo d'informazioni sull’argomento e di facile consultazione, sicché ogni lettore potesse crearsi un personale convincimento. L’accoglienza dell’autorevole desiderio, cui si aggiungeva un molteplice contributo d'informazioni, ora si traduce in realtà, che ci auguriamo soddisfacente, sebbene non possano mancare difetti e lacune, come in tutti gli studi di questa portata … Specialmente chi abita a Torino e in Piemonte, più sentirà la compiacenza per tale favore celeste, concesso ai suoi antenati di sangue e di fede.
La velocità di scaricamento delle pagine può variare in base alla connessione internet utilizzata. Per scaricare il PDF del libro cliccare qui. Per inviare una donazione a Sursum Corda cliccare qui. «Nessuno al mondo vorrà mai ammettere di essere avaro! Tutti negano di essere contagiati da questo tarlo che inaridisce il cuore. Chi adduce a scusa il pesante fardello dei figli, chi la necessità di crearsi una posizione solida... Quelli poi che sono avari più degli altri, non ammetteranno mai di esserlo, e il bello è che, in coscienza, sono proprio convinti di non esserlo! L’avarizia è una febbre maligna, che più è forte e bruciante e più rende insensibili» (San Francesco di Sales, «Filotea»).
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