Fu scritto per alcuni indagatori delle origini della massoneria, che la famosa setta fosse un arcano lavoro dei giudei, insieme congiurati contro la Chiesa cattolica. Così ne pensò Leo Taxil, tra i più recenti scrittori di cose massoniche, e così parecchi altri. Il vero si è che la prima fonte di veleno satanico derivato alla massoneria è la dottrina occulta di Fausto Socino sanese, la quale ispirò la fratellanza satanista dei Rosacroce, coi suoi gradi settarii secretissimi. Questa poi contaminò le confraternite di Liberi Muratori in Inghilterra, e le tramutò in logge frammassoniche. Il che viene dimostrato con documenti nuovi e irrefragabili da Miss Diana Vaughan nelle sue Mèmoires, la quale su questo particolare ha un trattato che farebbe onore a qualsiasi storico più erudito. Il numero 11 è stimato gradito e sacro al diavolo; però 11 erano i gradi della setta dei Rosacroce, 11 o un multiplo, 22,33, ecc. è sempre il numero legale dei socii nelle assemblee palladiche e sataniste. Certo i giudei furono dei primi a salutare, come l’aurora di un bel giorno, l’apparizione della massoneria, nel 1717, quando essa per la prima volta cominciò a tenere le sue conventicole e ad ammettervi degli adepti: non era possibile che il popolo deicida non odorasse subito l’odio accanito che vi regnava contro Gesù Cristo ...
La Civiltà Cattolica
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Per inviare una donazione Cliccare qui. «Nessuno al mondo vorrà mai ammettere di essere avaro! Tutti negano di essere contagiati da questo tarlo che inaridisce il cuore. Chi adduce a scusa il pesante fardello dei figli, chi la necessità di crearsi una posizione solida... Quelli poi che sono avari più degli altri, non ammetteranno mai di esserlo, e il bello è che, in coscienza, sono proprio convinti di non esserlo! L’avarizia è una febbre maligna, che più è forte e bruciante e più rende insensibili» (San Francesco di Sales, «Filotea»). Per scaricare il PDF cliccare qui.
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