Il rimedio a tanti mali? Tu stesso lo hai già intuito, è necessario tenere la destra. Dirittura ci vuole: di pensieri, di parole, di opere. Se vogliamo che cessino i mali, è necessario mettere fine ai disordini, ai peccati che li hanno provocati; è necessario tornare a Dio, all’osservanza dei suoi precetti; ritornare alla Chiesa, ai Sacramenti, ch’è quanto dire alla vita morigerata ed onesta. È necessario porre termine alla sguaiatezza della vita, alla procacità della moda, alla sfrenata bramosia di piaceri e divertimenti, perchè tutto ciò è un vero insulto ai nostri valorosi soldati che eroicamente si immolano per la difesa e la grandezza della Patria.
È necessario dare alla vita quel tono di serietà, consapevolezza, onestà, ch’è richiesto dalla gravità del tremendo cataclisma che i peccati degli uomini hanno scatenato sulla povera umanità. È necessario in fine richiamarci coraggiosamente alle gloriose tradizioni dei nostri Padri che, nell’ora dei più duri cimenti, sapevano non solo correre animosi a schierarsi sotto i vessilli della Patria, ma avevano la cristiana fortezza di entrare fiduciosi nei nostri Santuari, piegare le ginocchia ai piedi degli altari, purificare le loro anime nelle acque salutari della Penitenza, cibarsi con il Pane dei Forti, invocare con filiale tenerezza Colei che è l’Ausiliatrice del popolo cristiano, la Consolatrice degli afflitti, la Madre, la Castellana d’Italia.
Chiunque pertanto voglia porre un argine ai mali che ci affliggono, — e tutti gli onesti lo debbono volere — lavori per ricondurre, per riavvicinare l’uomo, l’operaio, le masse, l’umanità intera a Dio: lavori e si adoperi, anche a costo di sacrifici, per far sì che gli occhi e i cuori degli uomini, sulle ali della preghiera fiduciosa, si innalzino di nuovo e di continuo al Padre nostro ch’è nei Cieli. A quest’opera di vera civiltà, di ricostruzione individuale, familiare, sociale, sono invitati tutti gli onesti!
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Per inviare una donazione Cliccare qui. «Nessuno al mondo vorrà mai ammettere di essere avaro! Tutti negano di essere contagiati da questo tarlo che inaridisce il cuore. Chi adduce a scusa il pesante fardello dei figli, chi la necessità di crearsi una posizione solida... Quelli poi che sono avari più degli altri, non ammetteranno mai di esserlo, e il bello è che, in coscienza, sono proprio convinti di non esserlo! L’avarizia è una febbre maligna, che più è forte e bruciante e più rende insensibili» (San Francesco di Sales, «Filotea»). Per scaricare il PDF cliccare qui.
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