Siamo uomini! Oggi, dopo alcuni mesi di questi esercizi di volontà, mi sento un altro. Com’è bello poter dire sinceramente: «Sono un uomo!». Non c’è altra gioia più intensa di questa! Da quando ho ripreso a recitare le preghiere mattino e sera, e prima e dopo i pasti, insieme con la mia famigliola, sono diventato l’uomo più felice del mondo. Ora sì che posso dire ai miei figlioli: «Non fare questo che è male!», perchè sono sicuro che essi non mi potranno rispondere: «E allora perchè tu lo fai?». Ora capisco quanto coraggio bisogna avere per vivere da uomo e non da bestia! Ora sì comprendo come i conigli non sono i galantuomini, ma sono coloro che non sanno imitarli, perchè non ne sentono il coraggio! Alza lo sguardo intorno a te, amico mio, e guarda. Il mondo ti apparirà, come è apparso a me, un’immensa conigliera. Forse anche tu, poveretto, potresti esser preso per le orecchie e ficcato dentro a una gabbia con un’iscrizione qualunque «Coniglio Chinchilla», «Coniglio Castor Rex», «Coniglio Avana», «Coniglio di Angora», ma sempre coniglio: sempre bestia e non uomo. Esci anche tu, coraggiosamente, da questa conigliera e proverai finalmente tutta la gioia di poter dire, mettendoti una mano sul cuore: «Ora sono un uomo anch’io!».
Consentire al browser di scaricare le pagine dal nostro server. Il tempo del download può variare in base alla velocità della connessione internet dell’utente. In caso di utilizzo della presente Opera digitalizzata è gradita la menzione alla fonte Sursum Corda - Organizzazione di Volontariato.
Per inviare una donazione Cliccare qui. «Nessuno al mondo vorrà mai ammettere di essere avaro! Tutti negano di essere contagiati da questo tarlo che inaridisce il cuore. Chi adduce a scusa il pesante fardello dei figli, chi la necessità di crearsi una posizione solida... Quelli poi che sono avari più degli altri, non ammetteranno mai di esserlo, e il bello è che, in coscienza, sono proprio convinti di non esserlo! L’avarizia è una febbre maligna, che più è forte e bruciante e più rende insensibili» (San Francesco di Sales, «Filotea»). Per scaricare il PDF cliccare qui.
Per inviare una donazione Cliccare qui. «Nessuno al mondo vorrà mai ammettere di essere avaro! Tutti negano di essere contagiati da questo tarlo che inaridisce il cuore. Chi adduce a scusa il pesante fardello dei figli, chi la necessità di crearsi una posizione solida... Quelli poi che sono avari più degli altri, non ammetteranno mai di esserlo, e il bello è che, in coscienza, sono proprio convinti di non esserlo! L’avarizia è una febbre maligna, che più è forte e bruciante e più rende insensibili» (San Francesco di Sales, «Filotea»). Per scaricare il PDF cliccare qui.