L’Apostolo ci esorta che non facciamo passare inutilmente il tempo presente, ch’egli chiama giorno di salute; perché passato che sarà questo giorno, forse più non vi sarà per noi salute. Ma questo tempo è breve, segue ad ammonirci san Paolo: «Tempus breve est: reliquum est, ut... qui fient (sint) tamquam non flentes, et qui gaudent, tamquam non gaudentes etc., et qui utuntur hoc mundo, tamquam non utantur» (1. Cor., 7, 29-31). Se dunque è breve il tempo che ci tocca a stare in questa terra, dice l’Apostolo che coloro che piangono non debbono piangere, perché poco dureranno i patimenti, e coloro che godono, non si attacchino a questi loro godimenti, perché presto essi finiranno; onde conclude che noi dobbiamo servirci in questo mondo, non per godere di questi beni caduchi, ma per meritarci la salute eterna. Dice lo Spirito santo: «Fili, conserva tempus» (Eccl., 4, 23). Figlio, sappi conservare il tempo, ch’è la cosa più preziosa, il dono più grande che Dio può darti. Scrisse san Bernardino da Siena che tanto vale un momento di tempo quanto vale Dio: «Tantum valet tempus quantum Deus; nam in tempore bene consumpto comparatur Deus» (In Serm. 4. post Dom. I, Quadr. c. 5). Sì perché, dice il Santo, in ogni momento di tempo può l’uomo ottenere il perdono dei suoi peccati, la grazia di Dio e la gloria del Paradiso: «Modico tempore potest homo lucrari gratiam et gloriam». Onde poi scrisse san Bonaventura: «Nulla iactura gravior, quam iactura temporis» (Serm. 37. in Sept.). Ma in altro luogo poi piange san Bernardino in vedere che non vi è cosa più preziosa del tempo, e che appresso gli uomini non vi è cosa più vile del tempo: «Nil pretiosius tempore, nil vilius reputatur» (Serm. 2. ad Schol.). Vedrai taluno starsene quattro, cinque ore a giocare; se gli domandi: fratello mio, come mai perdi tante ore? Risponde: mi diverto. Vedrai un altro star mezza giornata per strada, o affacciato alla finestra; dimmi che fai qui? Passo il tempo. E perché, dice il medesimo Santo, perdere questo tempo? Prosegue la prossima settimana ...
(a cura di CdP)