Non vi è cosa più breve del tempo, ma non vi è cosa più preziosa del tempo. Non vi è cosa del tempo più breve, perché il tempo passato non vi è più, il tempo futuro è incerto, il tempo poi presente altro non è che un momento. E ciò è quello che volle significare Gesù Cristo dicendo: «Modicum et non videbitis me», parlando della sua morte imminente. E lo stesso possiamo dir noi della nostra vita la quale, come scrisse san Giacomo, non è altro che un vapore che presto si disperde e finisce. «Quid enim est vita vestra? Vapor ad modicum parens» (Iac., 4, 15). Ma quanto è breve il tempo della vita nostra, altrettanto è prezioso, perché in ogni momento possiamo acquistarci tesori di meriti per il Paradiso, se lo spendiamo bene: ma se lo spendiamo male, in ogni momento possiamo commettere peccati, e meritarci l’Inferno. E questo voglio darvi a considerare oggi, quanto è prezioso ogni momento di tempo che Iddio ci dona, non già per perderlo, e tanto meno per peccare e dannarci, ma per fare opere buone e salvarci. Parla Iddio tramite Isaia: «In tempore placito exaudivi te, et in die salutis auxiliatus sum tui» (Isa., 49, 8). Spiega san Paolo questo testo, e dice che il tempo placito è il tempo in cui Iddio ha stabilito di farci bene, onde poi soggiunge: «Ecce nunc tempus acceptabile, ecce nunc dies salutis» (2 Cor., 6, 2). Prosegue ...
(a cura di CdP)