+ O difensore delle Immagini sante, concedi, come prega la Chiesa (Colletta del giorno), che imitiamo le virtù e siamo protetti da coloro ch’esse rappresentano. L’immagine ci fa venerare e pregare il nostro re Cristo ed i suoi Santi. Essa è un libro per coloro che non sanno leggere; anzi molti letterati traggono a volte più profitto da un rapido sguardo gettato su d’un eloquente quadro, che nella lettura prolungata d’una quantità di volumi. Nel suo lavoro, l’artista cristiano fa nel contempo un atto di religione e di apostolato, così che non è da stupirsi se in ogni epoca turbolenta l’odio infernale scatena sconvolgimenti atti a distruggere le loro opere. Con te, dunque, diremo, o San Giovanni Damasceno: «Va’ via, Satana, con la tua invidia, tu che non puoi tollerare di farci contemplare l’immagine di Nostro Signore e di santificarci alla sua vista; tu che non vuoi farci considerare le sue salutari sofferenze, ammirare la sua condiscendenza, godere lo spettacolo dei suoi miracoli per trarne occasione di meglio conoscere e lodare la potenza della sua divinità. Invidioso dei Santi e degli onori che hanno ottenuto da Dio, tu non puoi sopportare che abbiamo sotto gli occhi la loro gloria, per paura che quella vista non ci muova a imitarne il coraggio e la fede; non puoi sopportare l’aiuto che ci ripromettiamo ai corpi e alle anime nostre per la confidenza che in esse riponiamo. Ma noi, demonio geloso e nemico degli uomini, non ti seguiremo» (Delle Immagini, 3,3). Sii pertanto la nostra guida, tu che vieni salutato dalla sacra scienza come uno dei suoi primi luminari. Il più prezioso di tutti i beni è il conoscere, dicevi (Dialetica, 1). E l'unica tua ambizione fu sempre quella di portare le intelligenze al solo maestro immune da ogni falsità, a Cristo, forza e sapienza di Dio. Un giorno Maria, apparendo alla guida dei tuoi primi passi monastici, alla quale obbedivi come a Dio stesso, predisse il successo della vostra dottrina e delle vostre opere, dicendo: "Lascia scorrere la sorgente dalle dolci e limpide acque; nel suo corso percorrerà l'universo e disseterà le anime avide di scienza e di purezza; e nella sua potenza arginerà il mareggiar dell'eresia, trasformandola in una meravigliosa dolcezza". Continuando nel suo dire, la Regina delle celesti armonie aggiungeva che tu avevi ricevuto la profetica cetra e il salterio, per intonare nuovi inni al Signore Dio nostro, gareggianti con quelli dei Cherubini (Giovanni di Gesù, Vita di G. Damasceno, 31). Perché le Chiese cantassero la morte e la risurrezione di Cristo (ibid.), bisognava che avessero in te un maestro di coro. Dalle feste dell'esilio e dalla Pasqua del tempo, guidaci attraverso il Mar Rosso e il deserto all'eterna festa, ove tutte le immagini di questa terra svaniscono dinanzi alle celesti realtà, ove ogni scienza si eclissa nella chiara visione e dove regna Maria, tua diletta ispiratrice, tua e nostra Regina. Così sia. + (Preghiera di dom Prosper Guéranger).
[27 marzo, San Giovanni Damasceno, Prete, Confessore e Dottore della Chiesa. San Giovanni Damasceno, Prete, Confessore e Dottore della Chiesa, il cui giorno natalizio si commemora il sei maggio. Dal Martirologio Romano].