+ Accogli gli umili omaggi della cristianità, tu che sorpassi in grandezza ogni celebrità umana. Il tuo sangue è quello di Cristo; la dottrina, quella che ricevesti dalla sua bocca; la carità per i fedeli la accendesti nel suo stesso cuore; la tua morte è il rinnovamento della sua. Noi non abbiamo l’onore di poterci chiamare, al pari di te, fratelli del Signore; ma fa’, o Simeone, che possiamo intendere quella sua stessa parola: «Chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, esso mi è fratello e sorella e madre» (Mt. 12,50). Non ricevemmo direttamente come te, dalla bocca di Gesù, la dottrina di salvezza; ma la possediamo non meno integra, per mezzo di quella santa tradizione di cui tu fosti uno dei primi anelli. Fa’ che siamo ad essa sempre docili e che siano perdonate le nostre trasgressioni. Per noi non è stata eretta una croce, perché vi fossimo inchiodati; ma questo mondo è seminato di tribolazioni che il Signore stesso ha denominate Croci, e dobbiamo sopportarle con costanza, se vogliamo aver parte con Gesù nella sua gloria. Prega, affinché ci mostriamo più fedeli, e non si ribelli il nostro cuore, e ripariamo le molte colpe che abbiamo commesse, quando abbiamo voluto sottrarci alla legge del Signore. Così sia. +
[Preghiera di dom Prosper Guéranger].
[18 febbraio, San Simeone, Vescovo e Martire. A Gerusalemme il natale di San Simeone, Vescovo e Martire, che si dice sia stato figlio di Cleofa e parente del Salvatore secondo la carne. Ordinato Vescovo di Gerusalemme dopo San Giacomo, consanguineo del Signore, e nella persecuzione di Traiano straziato con molti supplizi, finì la vita col martirio, meravigliandosi tutti gli astanti e lo stesso giudice nel vedere come un vecchio di centoventi anni sopportasse con tanta fortezza e costanza il supplizio della croce. Dal Martirologio Romano. Alla sua memoria la santa Liturgia consacra questi brevi cenni: Simeone, figlio di Cleofa, fu consacrato vescovo immediatamente dopo San Giacomo. Sotto l'impero di Traiano fu accusato al cospetto di Attico, funzionario consolare, d'essere cristiano e parente di Cristo. A quell'epoca si andavano imprigionando tutti quelli che appartenevano alla stirpe di David. Dopo molti tormenti, Simeone subì il medesimo supplizio che aveva sofferto il Salvatore; e tutto il mondo si meravigliò che un uomo sfinito di vecchiaia (aveva allora 120 anni) sopportasse con tanto coraggio e fermezza i tormenti della croce. Di dom Prosper Guéranger].