+ I. Dio e Salvatore delle anime nostre, che nasceste fra noi mortali per rinnovare tutto il mondo colla pietosa Vostra venuta, fate che in questi santi giorni noi tutti ci applichiamo a secondare gli amorosi Vostri disegni, rinnovando perfettamente noi stessi a norma dei vostri esempi. Gloria...
II. Redentore pietoso, che potendo venire al mondo in età perfetta, condannare Vi voleste, come gli altri bambini, a starvene per nove mesi nel verginale chiostro di Maria, tutto solitario, nascosto e taciturno, sebbene Voi foste il Verbo e la Sapienza del Padre, fate che da ciò noi apprendiamo il ritiro ed il silenzio per fuggire quei gran mali che s’ incontrano nel tumulto e nella dissipazione del mondo. Gloria...
III. Dio Bambino, che, dimorando chiuso in Maria, non vi dimoraste, già ozioso, ma fino da quei primi istanti sospiraste, gemeste e pregaste, e tutto Vi offriste all’ Eterno Vostro Padre per la salute delle anime nostre, degnatevi di farci sempre vivamente conoscere l’ importanza della nostra salute affinché possiamo operare la medesima con santo timore e tremore, e condurla a buon fine per mezzo di opere virtuose e sante. Gloria...
IV. Gesù dolcissimo, che in grembo a Maria saliste a Betlemme per obbedire ai comandi di Cesare che aveva ordinato la descrizione di tutti i sudditi, concedetemi di obbedire prontamente a qualunque ancor più arduo comando di quelli che tengono il vostro luogo. Gloria...
V. Gesù amabilissimo, che giunto a Betlemme, sebbene doveste venirVi accolto a gara, pur foste da tutti rifiutato, dateci di poter a Vostro esempio soffrire con pazienza ogni altrui rifiuto e disprezzo, e di accogliere Voi festosamente nei nostri cuori quando, colle Vostre sante ispirazioni e coi Vostri santissimi Sacramenti, cercate di entrare in noi. Gloria...
VI. Vedendovi da Betlemme escluso, o divino Infante, inspiraste alla Vostra Santa Madre di raccogliersi in una rozza e mal difesa capanna. In sì vile e sì oscuro tugurio voleste nascere Voi, o gran monarca dei Cieli e Dio di immensa grandezza e maestà, per confondere la nostra superbia, ed insegnare a noi la tanto necessaria umiltà. Ah! fate che ci conformiamo ai Vostri desideri col rinunciare da qui in avanti ad ogni fasto ed alterezza, e coll’ essere veramente umili di mente, di cuore e di costume. Gloria...
VII. Eravate Voi sommamente ricco e beato, o divin Verbo, perché siete il Signore dei Signori e il creatore e padrone di tutte le cose, ma per amore di noi tanto povero Vi piacque di farvi, che voleste nascere tra via e sotto il più povero tetto, ed essere avvolto tra meschini pannicelli, e adagiato in vile presepio tramezzo a due animali, e soffrire mille disagi. Deh! fate, o divin Maestro, che anche noi, rinunciando generosamente a tutte le mondane delizie, abbracciamo la povertà dello spirito e la mortificazione della carne sì necessarie alla salute. Gloria...
VIII. Sebbene Voi, o nostro divin Salvatore, come padrone di tutti i tempi e di tutti i momenti, poteste nascere in qualunque tempo, pure, come Principe della Pace, già come tale annunziato dai santi Profeti voleste nascere allora appunto che sotto il regno di Augusto il mondo tutto era in pace. Ah! degnateVi, o Re pacifico, di mettere in pace l’interne nostre potenze, sottomettendole a Voi, affinché nella vicina solennità possiate nascere ancora nei nostri cuori. Gloria...
IX. Giunto adunque il memorando giorno della felicità eterna, tanto aspettato dai Patriarchi e dai Profeti, tra le tenebre della notte nasceste al mondo, o Autore e Re dei secoli, o vero figlio di Dio e di Maria. Siatene da tutti e per tutti i secoli benedetto, poiché così bella Vostra grazia apparve al mondo per formarvi di noi un popolo caro e santo. Ah! fate che, rinnegando noi ogni empietà e tutti i desideri del secolo, attendiamo a vivere sobriamente riguardo a noi, giustamente riguardo al prossimo e piamente riguardo a Voi, nell’aspettazione della vostra gloria onde essere per sempre con Voi beati negli anni eterni del Paradiso. Gloria...
Oremus: Concede, quaesumus, omnipotens Deus, ut nos Unigeniti tui nova per carnem Nativitas liberet, quos sub peccati jugo vetusta servitus tenet. Per eumdem, ecc. Amen. +