Poste le brevissime premesse negli articoli precedenti, entriamo adesso nel vivo della Teologia politica, quella disciplina che studia il legame fra religione e politica, materia talvolta sintetizzata nell’espressione Dottrina sociale. Treccani fornisce la sua definizione: «[…] indica l’insieme di principî, teorie, insegnamenti e direttive emanate dalla Chiesa cattolica in relazione ai problemi di natura sociale ed economica del mondo contemporaneo […]».
Essa è quel complesso di verità, di principî e di valori che la Chiesa, mediante il suo Magistero, acquisisce dalla Rivelazione e dalla legge naturale, se ne fa interprete, prepara e sapientemente propone al mondo col fine di risolvere, con risolutezza e per la maggior gloria di Dio, i problemi sociali secondo criteri finalizzati ad organizzare la società in maniera più umana, dunque conforme al disegno di Dio.
Al fine di svolgere uno studio armonico ed esaustivo della disciplina, contro ogni deleterio libero esame, è necessario anzitutto individuare e precisare: le fonti, l’autore, il contenuto e l’oggetto, il fine, nella Dottrina sociale.
Iniziamo dalle FONTI, secondo lo schema preziosissimo fornitoci dal testo La Doctrine sociale dell’Eglise, Bonne Presse, Paris, 1957.
La legge naturale è una delle nostre fonti. È intrisa da Dio nell’«essere stesso dell’uomo, nella sua natura umana e ragionevole, di cui il solo intelletto prende coscienza. Essa rappresenta l’espressione in noi delle esigenze della nostra ragione».
Spiega il Guerry, che è proprio la legge naturale ad informare la nostra coscienza su quello che deve essere ogni nostra azione, affinché essa «sia conforme alla nostra natura razionale», perché non contraddica tutto quanto c’è di «buono nell’uomo, di più profondo, di più nobile in lui».
È la legge naturale a dirci: «compi il bene e non il male!», agisci «secondo ragione», usa l’intelletto, sii ragionevole, fai solo ciò che è buono e che conviene, evita il male: «ossia ciò che nuoce al vero sviluppo».
Oggi, troppo facilmente, una parte di società apertamente disprezza la legge naturale e ne rigetta le indicazioni. È una nostra prerogativa, al contrario, ricordare, sia antropologicamente che storicamente, la fondante importanza dell’applicazione che i Pontefici hanno potuto fare della legge naturale alla vera concezione dell’uomo «per stabilire i suoi diritti fondamentali ed i suoi doveri, la sua dignità e le sue legittime libertà».
La semplicistica, astratta, demagogica e mendace proclamazione della superiorità di vaghi “principi universali”, elevati pretenziosamente e talvolta violentemente a dogma, prevarica ogni Diritto divino e qualsiasi dignità umana, rappresenta così il preludio al fallimento di un’intera società: è quello che sta accadendo oggi!
Secondo la Chiesa - lo vedremo meglio mediante gli studi del Magistero di Pio XII - la Teologia politica deve occuparsi anche dell’uomo nell’«oggetto della scienza economica sociale», superando il limite ottuso ed oscurantista della mera fenomenologia fisica e meccanica, ma trascendendo nello studio degli atti umani, nella vita degli uomini liberi che cooperino, insieme, nella «costruzione dell’ordine sociale».
A questo punto è ovvio parlare di due «ordini», anche se precisamente parleremo di un «ordine» e di un «disordine».
Il primo, l’«ordine sociale», lo si può raggiungere solamente se l’azione umana e politica è «conforme all’ordine delle cose, che Dio ha manifestato per mezzo della legge naturale e della Rivelazione».
Il secondo, il «disordine», è la fotografia della psicopatologica epoca contemporanea e si ottiene seguendo l’errore di chi misconosce apertamente, quindi anche nella legislazione, la vera natura dell’uomo che viene sacrificata in favore dei capricci dei fanatici.
Il 25 settembre 1949, nella Allocuzione ai Membri del Congresso di studi umanistici, Sua Santità Pio XII insegna: «La legge naturale, ecco il fondamento su cui poggia la Dottrina sociale della Chiesa». Contro la Chiesa, contro la legge naturale, contro l’«ordine sociale», contro l’umanità, si scagliano i potentati di globalismo, di pansessualismo, di massonismo e consorteria che, per brevità, definiremo i propiziatori del «Nuovo Ordine Mondiale».
Carlo Di Pietro da ControSenso Basilicata