San Cipriano racconta questo fatto, degno d’essere profondamente meditato, specie nei giorni che volgono. Una donna, dopo aver mangiato carni consacrate agli idoli, volle commettere la colpa inaudita d’andarsi a cibare delle carni di Gesù Cristo. Si cacciò tutta sicura in mezzo alla folla di coloro che dovevano prendere la santissima Eucaristia, e tolse dalle mani del Sacerdote la particola consacrata. Ma Iddio volle fare in sull’istante una tremenda vendetta della procace sacrilega. Il corpo di Gesù Cristo le fece un gruppo terribile tra la gola e lo stomaco ed ella ne fu orrendamente soffocata. Oppressa in tal maniera dal suo delitto, dopo molti tremiti e dopo convulsioni infernali, cadde estinta nel medesimo luogo ove aveva commesso il sacrilegio, al cospetto di una folla immensa tutta compresa di stupore e di paura. Questo fatto dovrebbe mettere il cervello a partito a tanti sciagurati che o si vanno a comunicare sacrilegamente, o rubano nelle chiese le sacre particole e le maltrattano con rabbia da indemoniati. [N° 81, da Racconti Miracolosi, P. Giacinto da Belmonte, 1887, Vol. II, pagine 277-278].
A cura di Carlo Di Pietro