Tutti conoscono che il Rosario venne concesso a san Domenico dalla stessa Madre di Dio. Tuttavia all’inizio non aveva questo nome, Rosario, che distribuisce tanto odore mistico sia in terra che in cielo.

Come avvenne che prese il nome di Rosario?

Un giovane pastore, devotissimo della pratica, diffusa da san Domenico tra i popoli, di recitare la corona alla Vergine Immacolata, non abbandonava mai questa santa pratica. Temendo di sbagliare, a causa dei tanti pensieri che gli davano le sue pecorelle, decise un giorno di non contare più con le dita le centocinquanta Ave Maria … ed i quindici Pater noster … e volle impegnarsi in una trovata santamente ingegnosa. Prese alcuni tralci di vite, li tagliò a minutissimi pezzi e, a diecine, li infilzò ad un giunco.

Una sera del mese di dicembre appese il giunco coi pezzi di sermenti ad un albero e riportò allegramente il suo gregge a casa, facendo conto di riprenderlo la mattina seguente per onorare di nuovo la Regina dei cieli. Ma quella mattina, tornato all’albero, vide con sua grandissima meraviglia che i pezzi dei tralci non erano più tali. Quei tralci tagliuzzati e secchi si erano convertiti in rose freschissime. Quelle rose erano tutte bianche, ma a dieci a dieci erano separate da una vermiglia.

Il devoto pastorello prese dall’albero quelle rose intrecciate così bellamente a corona, le portò ai sui genitori, i quali subito le consegnarono al loro parroco, raccontando, pieni di stupore, quel ch’era accaduto. Da quel momento la stupendissima orazione che san Domenico ebbe dalla Vergine Maria cominciò a chiamarsi Rosario.

La preghiera più accetta al cuore di Maria ed anche al cuore di Gesù è il Rosario. Il fatto dei pezzi dei sermenti miracolosamente cambiati in rose lo dimostra con estrema chiarezza.

Recitiamo devotamente e continuamente questa sublime preghiera, se vogliamo riempire di consolazione il cuore della nostra Madre divina. (Tratto da Giacinto Belmonte cappuccino, Op. cit., 1887, con permesso dei Superiori, vol. II, pagine 214 e 215).

A cura di Carlo Di Pietro

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