Perfettissimo significa che in Dio è ogni perfezione, senza difetto e senza limiti, ossia che Egli è potenza, sapienza e bontà infinita. Spiegazione. - 1. - Quante cose belle sono nel mondo; ma sono esse perfette? E quando diciamo perfezione, che cosa intendiamo? In generale noi diciamo che una cosa è perfetta quando essa ha tutto ciò che è richiesto dalla sua natura; è perfetto l’occhio che ha la capacità normale di vedere, l’orecchio di udire, la lingua di parlare. Questa perfezione però è relativa e limitata come lo sono tutte le perfezioni dell’uomo e delle cose e sovente ancora con qualche difetto. Relativa; l’occhio vede, ma non sente, ecc. Limitata; l’occhio vede ma solo ad una certa distanza e cose che abbiano una certa grossezza. Così ad es. l’occhio non vede il pulviscolo dell’aria, né i microbi dell’acqua, perché troppo piccoli. Le buone qualità che noi possiamo pensare in una creatura (qualità che talora diciamo perfezioni) sono sempre relative e limitate. Così, noi abbiamo l’intelligenza, ma non impariamo che a prezzo di fatiche e di studi; camminiamo, ma lentamente e stancandoci. 2. - Invece Dio è l’Essere perfettissimo; in Lui vi è ogni perfezione; ogni perfezione possibile e immaginabile, è in Dio, ed è senza difetti e senza limite; è in Dio, in modo infinito e senza neppure l’ombra di un qualsiasi difetto. 3. - Il Catechismo ci spiegherà in seguito (n. 6 a 11) le principali perfezioni di Dio; qui ne ricorda tre che, possiamo dire, costituiscono la stessa perfezione, e cioè: la potenza, la sapienza, la bontà. Anzi, notate come il Catechismo non ci dice semplicemente che in Dio vi sia la potenza, la sapienza, la bontà, ma che Egli è realmente potenza, sapienza e bontà infinita; cosa che è propria di Dio e noi sarà mai di nessuna creatura. 1) Potenza. Molti uomini, per un motivo o per un altro, sono potenti, come gli imperatori, i governanti, i condottieri di eserciti; la storia ricorda la potenza di grandi uomini, come, ad es. Napoleone, Carlo Magno, Annibale, ecc. Essi erano potenti ma non erano la potenza, e la loro potenza era nulla dinanzi a Dio; e soventi finirono di perdere anche quel po’ di potenza e morire oscuri e prigionieri. Dio invece è potenza infinita che regge e governa e domina l’intero universo e tutti gli uomini, anche i ribelli che un giorno proveranno come la potenza di Dio sia tremenda per i malvagi. 2) Sapienza. Essere sapiente è ben di più che sapere; è conoscere la stessa ragione suprema di tutte le cose, i loro legami e rapporti. Gli uomini, dopo lunghi studi, possono arrivare a qualche barlume di sapienza; Dio invece è sapienza infinita; sa tutto, conosce tutto, tutte le cose, le loro cause supreme; tutti i rapporti e legami che vi sono fra di esse. 3) Bontà. Vi sono molte persone buone ; ma non sono perfettamente buone. Anche in esse c’è qualche imperfezione. Quanta bontà c’era nei Santi, in don Bosco, nel Cottolengo, in santa Teresina, ecc.; ma essi non erano la bontà in persona. Dio, non solo è buono, ma è bontà, e bontà infinita. Dio è l’Essere perfettissimo; in Lui c’è ogni perfezione possibile e immaginabile, c’è senza difetti e senza limiti; Dio è potenza, sapienza e bontà infinita. Pratica. Quanto è dunque grande e amabile Dio; Egli è meritevole quindi di ogni rispetto e di tutto l’amor nostro. Dio vuole che noi gli rassomigliamo per quanto è possibile e partecipiamo un po’ alle stesse Sue perfezioni: alla potenza col praticare il bene e fuggire il male; alla sapienza con lo studio di ciò che lo riguarda e che ci è esposto nel Catechismo; alla bontà con l’amarLo e con l’essere buoni con tutti, col praticare i nostri doveri e fare del bene al prossimo. Quanto bene hanno fatto agli uomini i Santi che, secondo le loro forze, vollero imitare e riprodurre la bontà di Dio verso il prossimo. ESEMPI. - Dio di bontà. Nell’anno 70 sotto Vespasiano, il Senato di Roma discusse sul nome da darsi a Dio sommo. Varie furono le proposte: Dio della ricchezza, della forza, del piacere, ecc. Un autorevole senatore osservò che nessuno dei nomi proposti gli sembrava conveniente, poiché con essi non sarebbe mai stato riconosciuto Dio dei poveri, degli umili, dei sofferenti, che sono l’immensa maggioranza del popolo. Propose quindi di chiamarlo Dio di bontà! - Proposta giusta; Dio stesso aveva fatto dire da un Profeta: Quanto è buono il Dio d’Israele! - Potenza di Re. Quant’è limitata la potenza degli stessi Re! Canuto re di Danimarca era molto adulato dai suoi cortigiani che ne esaltavano la potenza come se tutto dovesse cedere ad essa. Un giorno il Re si trovava in riva al mare, quando gli si ripeté la parola adulatrice; allora egli si rivolse alle onde e, accostandosi ad esse, loro intimò: «Ritiratevi e non bagnatemi i piedi». Ma le onde continuarono il loro movimento bagnando anche il Re. Ed egli allora, rivolto ai cortigiani: «Vedete, disse, tutta la grande e illimitata potenza che mi attribuite? Essa vien meno dinanzi ad una piccola onda del mare; Dio solo è veramente potente». Sì, diciamolo anche noi: Dio solo è grande perché Egli solo è potenza infinita. - Dio è ordine, bellezza e amore! - Così ha magnificamente cantato un nostro poeta: Nell’ora che pel bruno firmamento comincia un tremolìo di punti d’oro, d’atomi d’argento, guardo e dimando: Dite, o luci belle, ditemi: che cosa è Dio? Ordine, mi rispondono le stelle. Quando all’April la valle, il monte, il prato, i margini del rio, ogni campo dai fiori è festeggiato, guardo e dimando: Dite, o bei colori, ditemi: cosa è Dio? Bellezza, mi rispondono quei fiori. Quando il tuo sguardo innanzi a me scintilla, amabilmente pio, io chiedo al lume della tua pupilla: Dimmi se ’l sai, bel messagger del core, dimmi: che cosa è Dio? E la pupilla mi risponde: Amore! (Aleardi).
Che significa perfettissimo? Dal Nuovo manuale del Catechista, mons. G. Perardi, L.I.C.E., Torino, 1939. SS n° 6, p. 6 - 7