Giansenismo è l’eresia di Giansenio (+ 1638)... Uno sviluppo del Baianismo (da Baio): esso si è affermato e divulgato attraverso intrighi e maneggi politico-religiosi... Dal punto di vista dottrinale, che qui solo interessa, il Giansenismo si può ridurre a questa sintesi: a) restano fermi i princìpi fondamentali del Baianismo sulla giustizia originale, sul peccato di Adamo e la conseguente corruzione intrinseca della natura umana, ecc.; b) in particolare Giansenio sviluppa il rapporto della grazia con la libertà seguendo, dice lui, le orme di Sant’Agostino: Adamo prima del peccato era libero e potè peccare perché aveva soltanto la grazia sufficiente, che Sant’Agostino chiamava «auxilium sine quo non»; dopo il peccato, perduta la libertà, l’uomo ha bisogno per ogni atto buono della grazia efficace (auxilium quo), che determina infallibilmente la volontà. Questa determinazione intrinseca non si oppone alla libertà; c) il duplice amore di Baio si riduce per Giansenio alla duplice dilettazione vittrice, una terrena che determina al peccato, l’altra celeste (grazia efficace) che determina al bene e quindi alla vita eterna: l’uomo è schiavo dell’una o dell’altra; d) nello stato attuale non si dà più la grazia sufficiente, ma solo quella efficace, cui l’uomo non può resistere; e) Dio predestina all’Inferno o al Paradiso antecedentemente ad ogni considerazione di merito; Cristo è morto solo per i Predestinati, cui soltanto tocca la grazia efficace. Conclusione: un tetro pessimismo, che si vuol mitigare con la rassegnazione, la quale non riesce a vincere il terrore e la disperazione. Il Giansenismo influì molto sul pensiero, sull’arte e sulla vita cristiana (in alcuni luoghi, ndR)... Giansenio lasciò l’opera sua principale, l’«Augustinus», la cui dottrina fu condannata dopo la morte dell’autore, che era diventato vescovo. Vedi le Proposizioni condannate da Papa Innocenzo X: DB, 1092 ss.
dal Dizionario di teologia dommatica, Piolanti, Parente, Garofalo - pace all’anima loro! - Studium, Roma, 1952.