La definizione dommatica è la solenne dichiarazione della Chiesa intorno a una verità contenuta nelle fonti della divina Rivelazione (ossia Sacra Scrittura e Tradizione) e proposta ai fedeli, che perciò son tenuti a crederla per l’autorità di Dio che l’ha rivelata. La Rivelazione scritta e orale contiene un complesso di verità più o meno chiaramente enunziate. Anzitutto si deve distinguere quello che è formalmente ossia essenzialmente rivelato da quello che può dedursi per via di ragionamento da un principio rivelato (rivelazione virtuale). Evidentemente la verità fondamentale rivelata è divina e porta con sé tutto il peso dell’autorità di Dio, verità suprema e infallibile. Invece la verità virtualmente rivelata risulta da un elemento divino e da un elemento umano e però non si può imporre alla coscienza del credente in nome di Dio. La Chiesa è custode del deposito della divina Rivelazione e quindi ha il compito non di creare la verità divina, ma di cercarla nelle fonti della Rivelazione, di metterla in luce, quando non fosse esplicita, e di proporla come tale a credere. La dichiarazione della Chiesa può esser fatta per via di magistero ordinario (predicazione unanime dei Vescovi uniti col Romano Pontefice, insegnamento unanime dei Teologi sotto il controllo del Magistero Ecclesiastico, “consenso dei fedeli” [al fedele seguito della Chiesa, ndR], prassi liturgica) o per via di magistero straordinario (solenne dichiarazione del Papa, per mezzo di Bolla o altro documento, o di un Concilio Ecumenico o di un Concilio particolare approvato dal Papa; Simboli e Professioni di fede emanati o approvati dalla Chiesa). Definizione dommatica strettamente detta è la verità proposta nel secondo modo; essa costituisce nel senso più rigoroso il domma formale, che si dice pure verità di fede divino-cattolica, a cui il fedele non può negare il suo assenso senza cadere nell’eresia. Si noti però che generalmente a costituire un domma o una verità di fede divino-cattolica basta già la funzione del magistero ordinario, come dichiara il Concilio Vaticano, Sessione III, c. 3: «Si devono credere con fede divina e cattolica tutte quelle cose che sono contenute nella parola di Dio, scritta o trasmessa per tradizione, e che vengono proposte dalla Chiesa, o con solenne definizione, o con il magistero ordinario e universale, come divinamente ispirate, e pertanto da credersi». [Traduzione in italiano, ndR]. Approfondimenti sull'infallibilità della Chiesa: CLICCARE QUI.
dal Dizionario di teologia dommatica, Piolanti, Parente, Garofalo - pace all’anima loro! - Studium, Roma, 1952.