Ma ritorniamo al dubbio di sopra proposto, se vi sia anche obbligo di ricorrere all’intercessione dei Santi. Io non voglio entrare a questo punto, ma non posso lasciare di esporre una dottrina dell’Angelico. Egli primieramente in più luoghi riportati di sopra, e specialmente nel libro delle sentenze, suppone per certo esser tenuto ciascuno a pregare; poiché in altro modo non possono (come asserisce) ottenersi da Dio le grazie necessarie alla salute, se non si domandano: Ad orationem quilibet tenetur, ex hoc ipso quod tenetur ad bona spiritualia sibi procuranda, quae non nisi divinitus dantur; unde alio modo procurari non possunt, nisi ut a Deo petantur. In altro luogo poi dello stesso libro il Santo propone appunto il dubbio: Utrum debeamus Sanctos orare ad interpellandum pro nobis? E risponde così (per far ben capire il sentimento del Santo, bisogna riferire l’intero suo testo): Ordo est divinitus institutus in rebus secundum Dionysium, ut per media reducantur in Deum. Unde, cum Sancti, qui sunt in Patria, sint Deo propinquissimi, hoc Divinae legis ordo requirit, ut nos qui manentes in corpore peregrinamur a Domino, in Eum per Sanctos medios reducamur; quod contingit, dum per eos Divina Bonitas suum effectum diffundit. Et quia reditus noster in Deum respondere debet processui bonitatum Ipsius ad nos, sicut mediantibus Sanctorum suffragiis Dei beneficia in nos deveniunt, oportet nos in Deum reduci, ut iterato beneficia Ejus sumamus mediantibus Sanctis. Et inde est, quod eos Intercessores pro nobis ad Deum constituimus, et quasi Mediatores, dum ab eis petimus, quod pro nobis orarent. Si notino quelle parole, Hoc Divinae Legis ordo requirit; e specialmente poi si notino l’ultime, Sicut mediantibus Sanctorum suffragiis Dei beneficia in nos deveniunt, ita oportet nos in Deum reduci, ut iterato beneficia ejus sumamus mediantibus Sanctis. Sicché secondo san Tommaso l’ordine della Divina Legge richiede, che noi Mortali per mezzo dei Santi ci salviamo, col ricevere per loro mezzo gli aiuti necessari alla salute. Ed all’opposizione che si fa l’Angelico (ad primum) cioè che par superfluo ricorrere ai Santi, mentre Iddio è infinitamente più di loro misericordioso e propenso ad esaudirci, risponde, che ciò ha disposto il Signore, non già per difetto della sua clemenza, ma per conservare l’ordine retto, ed universalmente stabilito di operare per mezzo delle cause seconde: Non est propter defectum (parole del Santo) misericordiae ipsius, sed ut ordo praedictus conservetur in rebus. E secondo quell’autorità di san Tommaso, scrive il Continuatore di Tournely con Silvio, che sebbene solo Dio deve pregarsi come Autore delle grazie, nulladimeno noi siam tenuti di ricorrere anche all’intercessione dei Santi, per osservare l’ordine che circa la nostra salute il Signore ha stabilito, cioè che gl’inferiori si salvino implorando l’aiuto dei Superiori: Quia lege naturali tenemur eum ordinem observare, quem Deus instituit; at constituit Deus, ut ad salutem Inferiores perveniant implorato Superiorum subsidioat. E se ciò corre parlando dei Santi, maggiormente deve correre dell’Intercessione della Divina Madre, le cui Preghiere presso Dio valgono certamente più che quelle di tutto il Paradiso; mentre disse san Tommaso che i Santi a proporzione del merito con cui hanno guadagnato la Grazia, possono salvare molti altri; ma che Gesù Cristo, e così anche la sua Madre hanno meritato tanta Grazia, che possono salvare tutti gli Uomini: Magnum est enim in quolibet Sancto quando habet tantum de Gratia, quod sufficit ad salutem multorum; sed quando haberet tantum quod sufficeret ad salutem omnium, hoc esset maximum; et hoc est in Christo, et in B. Virgine. E san Bernardo parlando di Maria scrisse: Per Te accessum habemus ad Filium, o Inventrix gratiae, Mater salutis, ut per Te nos suscipiat, qui per Te datus est nobis. Col che volle dire, che siccome noi non abbiamo l’accesso al Padre se non per mezzo del Figlio, ch’è Mediatore di Giustizia; così non abbiamo l’accesso al Figlio se non per mezzo della Madre, ch’è Mediatrice di Grazia, e che ci ottiene colla sua Intercessione i beni, che Gesù Cristo ci ha meritati. Ed in conseguenza di ciò il medesimo san Bernardo in altro luogo dice, che Maria ha ricevuto da Dio due Pienezze di grazia. ...
Della necessità della preghiera (Parte 7). Da Del gran mezzo della preghiera, sant’Alfonso Maria de’ Liguori. SS n° 7, p. 7