Fortes in Fide, don A. Bussinello, S.A.T., Vicenza, 1922. «Discese all’inferno, il terzo dì risuscitò da morte». Gesù risorto. All’alba della domenica una scossa violenta agitò il sepolcro dove N. S. Gesù Cristo era sepolto; un angelo ne tolse la pietra e vi si assise raggiante di bellezza. Gesù, il Maestro Divino, come tante volte aveva promesso, dopo tre giorni dalla morte, era risorto (cf. S. Matteo, XVIII; S. Marco, XVI; S. Luca, XXIV; S. Giovanni, XX, XXI.). I soldati, posti a guardia del sepolcro, fuggirono spaventati a narrare ai capi dei giudei il fatto meraviglioso della risurrezione del Crocifisso. Alcune fedeli di Gesù giungevano allora al sepolcro con aromi e profumi per imbalsamare il corpo del Morto Divino, ma con meraviglia trovarono la tomba vuota. Maria Maddalena, che era con loro, retrocesse tosto spaventata e corse ad avvisare Pietro e Giovanni: hanno portato via il corpo del Signore e non sappiamo dove l’abbiano posto! Le altre donne invece si erano avvicinate alla tomba: il sepolcro era vuoto davvero, due angeli, bianco vestiti, ne stavano a guardia. La meravigliosa visione spaventò quelle pie; ma non abbiate paura, disse un angelo, so che cercate Gesù Nazareno, il Crocifisso; ma perché cercate un vivo tra i morti? È risorto, non è qui: «surrexit, non est hic!». Ricordate, continuò l’angelo, ciò che disse quando era in Galilea? Il figlio dell’Uomo dev’essere consegnato nelle mani dei peccatori e crocifisso, ma per risuscitare il terzo giorno: andate dunque subito a dire ai discepoli che Gesù è risorto! Immaginate con quanta gioia quelle donne andarono in cerca degli Apostoli, li trovarono finalmente, raccontarono il fatto e le parole dell’angelo, ma vennero trattate da visionarie, da esaltate: gli Apostoli non vollero credere. Maria Maddalena. Maria Maddalena intanto, avvisati Pietro e Giovanni, era venuta con loro al sepolcro, dove rimase sola e piangente anche dopo il loro ritorno. Piangeva e pregava quell’anima convertita dalla bontà di Gesù, quando un uomo le s’avvicinò e: Maria! le disse. A quell’accento Maria Maddalena riconobbe Gesù, e: mio Maestro! esclamò, gettandoglisi ai piedi. Gesù scomparve e la Maddalena corse a dare l’annunzio agli Apostoli: «vidi Dominum», ho veduto coi miei occhi il Signore risorto! I discepoli di Emmaus. Nel pomeriggio dello stesso giorno due discepoli di Gesù se ne andavano verso Emmaus, che era una borgata in campagna, poco lontana da Gerusalemme. Lungo la strada un pellegrino sconosciuto li raggiunse e con tutta famigliarità entrò in conversazione con loro. Era Gesù, ma non lo conobbero. Giunti ad Emmaus, volevano che rimanesse con loro: Egli acconsentì, e mentre seduto a tavola, spezzò il pane, lo benedisse e lo diede loro, come aveva fatto nell’ultima cena, lo riconobbero, ed Egli si mostrò per un istante trasfigurato, poi scomparve ai loro occhi. Gli Apostoli. La sera di quel gran giorno gli Apostoli erano ritirati nel cenacolo e le porte erano chiuse bene per paura degli ebrei, quando Gesù apparve in mezzo a loro: la pace sia con voi, disse, son io, non temete! Mostrò loro le gloriose cicatrici delle mani, dei piedi e del costato, e siccome gli Apostoli credevano essere dinanzi ad uno spirito: venite pure a toccarmi, ad osservarmi, disse, uno spirito non ha né carne, né ossa! Ma Gesù voleva convincerli del tutto della sua vita viva e reale, e: avete, continuò, qualche cosa da mangiare? Gli porsero del pesce ed un favo di miele, e Gesù mangiò in loro presenza, non perché ne avesse bisogno, perché un corpo glorioso non ha bisogno di cibo, ma perché voleva mostrare fino all’evidenza la realtà della Sua resurrezione. E dinanzi a questo fatto gli Apostoli non ebbero più alcun dubbio. Ma no, che san Tommaso vuol darci dentro il naso! Egli non era presente mentre Gesù risorto era apparso a tutti gli altri Apostoli e perciò non voleva credere: anzi, disse, se non vedo le ferite dei chiodi, se non metto la mano nella ferita del costato, non credo! Era passata una settimana dal giorno della Risurrezione, quando Gesù apparve di nuovo agli Apostoli, riuniti tutti nel cenacolo, e rivolto a Tommaso: metti qui il tuo dito, disse, metti la mano nella piaga del mio costato: dopo ciò non essere incredulo, ma fedele! E Tommaso? Si alzò sorpreso, estatico, pentito, s’avvicinò a Gesù e cadde ai suoi piedi ripetendo: o mio Signore e mio Dio! «Dominus meus et Deus meus!». Tu hai creduto perché hai veduto, soggiunse Gesù: beati coloro che crederanno senza vedere! Sulla spiaggia del lago. Gli Apostoli erano già tornati in Galilea loro patria, magnificando da per tutto la resurrezione del loro Maestro e le apparizioni che ebbero. Una sera, con tutta probabilità, per provvedere il cibo necessario, andarono tutti insieme a pescare sul lago di Tiberiade, ma tutto inutile... la notte passò senza vedere un sol pesciolino. All’alba, mentre con le barche tornavano a terra, Gesù apparve loro, comandò di gettare la rete un’altra volta e la rete si riempì di grossi pesci. Tornati a terra gli Apostoli, Gesù buono s’intrattenne amichevolmente con loro ed elesse Pietro capo della Chiesa. Sul Monte. Non basta; ma sopra un monte di Galilea Gesù apparve a 500 discepoli, e davanti a quella moltitudine pronunciò quelle solenni parole: andate ed istruite tutte le genti, ecco che io sono con voi fino alla consumazione dei secoli! Risorgeremo anche noi. C’è una verità sublime e consolante, o giovani, che balza da questo dogma più che certo della Risurrezione di N. S. Gesù Cristo, verità di cui ci parla con tutta chiarezza la S. Scrittura e che san Paolo ci ripete: se Cristo è risorto, risorgeremo anche noi! È questo il dogma consolante della nostra Religione, è la verità che ci fa essere contenti nelle tribolazioni della vita: essere certi che un giorno, come Gesù, risorgeremo gloriosi dal sepolcro. Spiegheremo meglio questa verità nell’articolo undecimo del Credo che parla appunto della «resurrezione della carne». Esempio: Morti risorti. Prima di N. S. Gesù Cristo altri risorsero da morte: alcuni per morire ancora, altri per non più morire [ATTENZIONE, leggere in basso la nota di Sursum Corda]; tutti costoro però risorsero per la potenza di Dio, Gesù invece risuscitò per virtù propria. Così risorse Lazzaro dopo quattro giorni dalla morte, così il figlio della vedova di Naim e la figlia di Giairo, ma poi morirono ancora. Invece risorsero, per non più morire, quei giusti che uscirono dal sepolcro alla morte del Salvatore e la Vergine Santissima che venne portata in Cielo tre giorni dopo la sua morte: costoro ebbero anticipatamente quella resurrezione che noi avremo alla fine del mondo; essi sono già in Cielo con l’anima e col corpo. Pratica. E con loro lo saremo un giorno anche noi, o giovani, se quaggiù seguiremo Gesù nella bontà e nel dolore. È l’unico mezzo per giungere a quella gloria che Egli ci ha preparata: solo se avremo sofferto, saremo con Lui glorificati «si tamen compatimur ut et conglorificemur» (Ai Romani, VIII, 17).
De Fortes in Fide
Il Credo all’oratorio. «Discese all’inferno, il terzo dì risuscitò da morte». Gesù risorto
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