(di Michele Di Pietro) Un altro grandissimo personaggio lucano, definito BENEMERITO della STORIA, meriterebbe di essere menzionato più spesso.
Si tratta di Cesare Antonio VERGARA di Vaglio di Basilicata. Canonico della Chiesa Metropolitana di Acerenza e di questa Sede dice testualmente: "in cui ho goduto un Canonicato per alcuni anni".
Nel volume del 1793 dal titolo "Supplemento alle vicende della coltura delle Sicilie", così viene presentato il BENEMERITO personaggio: "[...] Vuolsi parimenti tra’ benemeriti della storia rammemorare Cesare Antonio VERGARA nato nella città del Baglio in Basilicata nel 1673 [...]".
Questo personaggio così viene descritto anche nel volume "Memorie storico-critiche degli STORICI napolitani" di Francescantonio Soria, tomo III, Napoli 1782: "VERGARA Cesare Antonio nacque nella terra del Baglio o Vaglio di Basilicata nel 1673 e dopo aver atteso agli studi nell’Università di Napoli, vi ricevè la laurea dottorale in entrambe le Leggi. Egli era uomo di Chiesa, e divenne già Sacerdote; [...]".
Ancora: "Passò in Roma per Segretario (Mons. Fontanini dice Cappellano) del Card. Gio. Battista Spinola, detto il Card. San Cesareo, ed entrò in conoscenza con molti Prelati, ed altri distinti personaggi, massime col Co: di Galax Ambasciadore Cesareo in Roma, il quale morì poscia Vicerè di Napoli. Questo Signore gl’impetrò da Carlo VI la nomina al primo Vescovado Regio, che vacasse nel Regno; ma una tal grazia non servì al nostro Canonico, già ritornatoin in Napoli, che per farlo seppellire nella Real Chiesa di S. Chiara, dove non si da ricetto, se non a’ cavalieri di persone nobili, o costituite di dignità. Ei morì quivi a’ 9 di Marzo del 1716 in età di 43 anni".
Aveva messo alla luce sei mesi innanzi ala sua morte un libro di numismatica che è l’unico di quel genere, intitolato: "Monete del Regno di Napoli da Roggiero I fino all’Augustissimo Regnante Carlo VI Imperadore e III Re Cattolico", in Roma 1715 (foto ed. 1716, per Francesco Gonzaga). Alla pagina 37 ricorda:
In questo volume, il Vergara descrive duecento monete del Regno di Napoli coniate in sei secoli e che si riferiscono a Ruggiero Bosso, al Re Ruggiero I, ai due Guglielmi ed a Tancredi.
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