«La Massoneria è viva e operante, è una realtà storica, di cui comunque — perfino in Italia — bisogna prenderne atto». (RIMA, 1969, 252). Così affermava, a Savona, il 15 giugno 1969, il Prof. Giordano Gamberini allora Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (Palazzo Giustiniani) dal 15 luglio 1961. Ne avevamo preso atto da vario tempo e questo ci è stato autorevolmente confermato dalla presenza in Italia di 335 Logge Giustinianee (attualmente aumentate di almeno 22 Logge Massoniche) registrate dal volume «List of Lodges Masonic 1973» pubblicato a Bloomington, Illinois (U.S.A.) nel quale, peraltro, non sono notate le molte Officine Superiori Giustinianee, né i 15 «Circoli di Giovani Figli di Massoni» e i 5 «Capitoli della Stella d’Oriente», sempre dipendenti da Palazzo Giustiniani, né sono registrate, perché ritenute «irregolari»; le altre Logge o Officine Superiori degli altri 4 Gruppi Massonici Italiani. Cominciamo col pubblicare questa breve monografia sul «Naturalismo massonico», cioè dall’elemento che qualifica questa Istituzione, prima che dall’elemento quantitativo che sarà dato dalla topografia massonica italiana, dal 1859 ad oggi. In questo lavoro ci riferiamo principalmente al Gruppo di Palazzo Giustiniani e poi a quelli cosiddetti «provenienti da Piazza del Gesù». Abbiamo aggiunto, molto parcamente, qualche richiamo alla dottrina cattolica, per non aumentare l’attuale confusione d’idee e per evitare ogni trasbordo ideologico inavvertito nei non pochi smaniosi di «dialogo» a qualunque costo, che trascurano così l’avvertimento pratico di Gesù Cristo: «I figli di questo secolo sono più accorti dei figli della luce, coi loro simili». (Lc., 16, 8). La lettura di questa monografia non sarà certamente molto... amena, perché ci siamo sforzati di essere spassionatamente obiettivi, facendo parlare non il Barruel e, tanto meno, il Taxil, né solamente i documenti massonici ottocenteschi, ma soprattutto le fonti massoniche recenti, senza nessuna polemica, o apologetica, delle quali non c’è assolutamente bisogno di fronte all’evidenza dei testi e dei fatti citati. Ai nostri lettori il giudizio e le osservazioni che ci riusciranno sempre gradite ed utili. (Autore: padre Florido Giantulli SJ. Editore: Pucci Cipriani - Firenze)
La velocità di scaricamento delle pagine può variare in base alla connessione internet utilizzata. Per scaricare il PDF del libro cliccare qui. Per inviare una donazione a Sursum Corda cliccare qui. «Nessuno al mondo vorrà mai ammettere di essere avaro! Tutti negano di essere contagiati da questo tarlo che inaridisce il cuore. Chi adduce a scusa il pesante fardello dei figli, chi la necessità di crearsi una posizione solida... Quelli poi che sono avari più degli altri, non ammetteranno mai di esserlo, e il bello è che, in coscienza, sono proprio convinti di non esserlo! L’avarizia è una febbre maligna, che più è forte e bruciante e più rende insensibili» (San Francesco di Sales, «Filotea»).
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