Al Poggiòlo, un paese vicino di una gran città, avevano fatto ritorno i soldati dalla guerra, ricevuti con quelle accoglienze che si possono immaginare, ma non descrivere; erano finite le luminarie, cessati i canti del popolo, i suoni delle campane e delle bande; terminate, insomma, le feste. Ma il Sindaco, un brav’ uomo, amante del suo Comune, il Parroco, il Maestro elementare, l’Avvocato Landi e altri maggiorenti del paese, riuniti a conversazione, pensavano che sarebbe stato necessario fondare tra i soldati una società di cultura e di mutuo soccorso; trovare per essi un luogo di convegno, una sala, dove potessero divertirsi onestamente, leggere qualche giornale e qualche libro, scambiarsi pensieri, e trattare amichevolmente delle proprie cose. Il Sindaco concesse la scuola del Comune per le ore della sera e propose che intanto si tenessero alcune conferenze; gli altri offrirono la loro cooperazione, e tutti decisero per prima cosa di cantare un Te Deum nella Chiesa Parrocchiale. La funzione, infatti, si fece e riuscì solennemente ... Per scaricare il documento in PDF ocr cliccare qui.
Per inviare una donazione a Sursum Corda Cliccare qui. «Nessuno al mondo vorrà mai ammettere di essere avaro! Tutti negano di essere contagiati da questo tarlo che inaridisce il cuore. Chi adduce a scusa il pesante fardello dei figli, chi la necessità di crearsi una posizione solida... Quelli poi che sono avari più degli altri, non ammetteranno mai di esserlo, e il bello è che, in coscienza, sono proprio convinti di non esserlo! L’avarizia è una febbre maligna, che più è forte e bruciante e più rende insensibili» (San Francesco di Sales, «Filotea»).
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