Tra gli operai. Occupo una settimana a far la conoscenza personale di quasi tutti gli operai del cantiere che costruiscono la diga del Goillet, ai piedi del Cervino. Entro nelle officine dove si riparano le sagome di legno per i pozzetti di drenaggio o per i blocchi di ammarraggio, nelle cucine, nei vari piani della bettoniera, nelle cave di pietra, nell’arrivo delle due teleferiche, ecc... Non attendo d’essere salutato, saluto io per primo, chiedendo il luogo di provenienza, il nome di battesimo, il numero dei figli, il nome del parroco. Salvo rare eccezioni, sono ricevuto con piacere. La franca maniera di salutare e di domandare toglie ogni barriera e getta un ponte fra le anime. Mentre m’aggiro fra quei gruppi d’operai, dai più lontani sento arrivare parole di bestemmia. Non sono pronunciate contro di me: portano i chiari segni d’un intercalare che affiora nei momenti di stizza o nei casi di parziale in successo del lavoro. Non intervengo subito a disapprovare; ma continuo a sondare quella massa di rudi lavoratori. Man mano cresce la confidenza, chiamo per nome molti e specialmente i giovani garzoni: — Tu ti chiami Giovanni! — No, padre, mi chiamo Antonio. — Eppure hai una faccia da Giovanni. — Perchè? — Perchè hai una faccia buona. — Non è buono, interviene un altro: quello lì bestemmia. — E perchè mai? Credi in Dio, in Gesù Cristo, nella Madonna? — Sì, che ci credo. Ma quando sono arrabbiato «le biasteme le me sbrissa» (mi scivolano), ma io non ho intenzione di offendere Dio …
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Per inviare una donazione Cliccare qui. «Nessuno al mondo vorrà mai ammettere di essere avaro! Tutti negano di essere contagiati da questo tarlo che inaridisce il cuore. Chi adduce a scusa il pesante fardello dei figli, chi la necessità di crearsi una posizione solida... Quelli poi che sono avari più degli altri, non ammetteranno mai di esserlo, e il bello è che, in coscienza, sono proprio convinti di non esserlo! L’avarizia è una febbre maligna, che più è forte e bruciante e più rende insensibili» (San Francesco di Sales, «Filotea»). Per scaricare il PDF cliccare qui.
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