La cronaca si occupa — e non potrebbe fare diversamente — dei fatti clamorosi, eccezionali e pubblici. Ma chi mai potrà calcolare il male che il cinema accumula silenziosamente nel segreto delle anime giovanili? Chi potrà enumerare le eccitazioni malsane, i sogni fantastici, l’esaltazione morbosa, i desideri cattivi, le idee guaste, gli scontenti ridestati, le passioni solleticate dal cinematografo?... Quanti giovani hanno perduto in una serata l’innocenza della vita, il sorriso della giovinezza, l’ardore sacro verso i grandi ideali!... Misteri segreti delle anime che Dio solo sa. « Sono tanto infelice!... Sono caduto nel fango, non posso più rialzarmi... Il cinema mi ha rovinato!... ». È un giovane che scrive. «Sono tanto infelice!...». A 15 anni, quando canta la primavera della vita! Leggi. È l’ultima lettera di un giovane a sua madre. «Sono stanco di vivere, la vita non ha alcuna attrattiva per me. Perdonami, mamma... Oh, se non mi avessi mai permesso di andare al cinema!». Si sparò un colpo di rivoltella alla tempia. Aveva 18 anni. Ma tutti questi fatti sono fatti isolati, o purtroppo rappresentano una situazione generale e dolorosamente tragica? Una spaventosa epidemia.
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Per inviare una donazione Cliccare qui. «Nessuno al mondo vorrà mai ammettere di essere avaro! Tutti negano di essere contagiati da questo tarlo che inaridisce il cuore. Chi adduce a scusa il pesante fardello dei figli, chi la necessità di crearsi una posizione solida... Quelli poi che sono avari più degli altri, non ammetteranno mai di esserlo, e il bello è che, in coscienza, sono proprio convinti di non esserlo! L’avarizia è una febbre maligna, che più è forte e bruciante e più rende insensibili» (San Francesco di Sales, «Filotea»). Per scaricare il PDF cliccare qui.
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