La famiglia è la cellula naturale della società, la fonte da cui scaturisce la vita. Il contratto matrimoniale unisce l’uomo alla donna perché siano collaboratori di Dio nel trasmettere la vita. Dio lo rese sacro fin dall’inizio del mondo, benedicendo i primi coniugi, Adamo ed Eva, ai quali diede un solenne comando: «Crescete e moltiplicatevi riempiendo tutta la terra» (Genesi, II, 28). Il Matrimonio è dunque un grande mistero di fede e di amore: il Creatore ha voluto associare le creature al suo atto creativo, offrendo loro il privilegio di popolare il Suo regno di esseri destinati a godere la eterna felicità. Gesù Cristo poi elevò il contratto matrimoniale alla dignità di Sacramento, per assicurare agli sposi grazie straordinarie, necessarie al compimento di così gravi doveri e ordinò: «Non osi dividere l’uomo quello che Dio ha congiunto» (S. Matteo XIX, 6). Per il Cristiano quindi non c’è Matrimonio che non sai Sacramento. Con questa elevazione, il Matrimonio è divenuto un mezzo di santificazione e San Paolo lo chiama «grande Sacramento», paragonando l’unione tra i coniugi a quella sacra e indissolubile che lega Cristo alla Chiesa, sua sposa. «L’uomo - egli dice - è capo della donna come anche Cristo è capo della Chiesa … Mariti, amate le vostre mogli, come Gesù ha amato la sua Chiesa e diede se stesso per lei» (Agli Efesini, V, 23, 25). Il Sacramento del Matrimonio accresce nei coniugi la grazia santificante, cioè il grado di amicizia e di figliolanza con Dio, dà loro il diritto di essere costantemente aiutati a consolidare l’amore e l’unione, proteggendola dalle infedeltà; a essere generosi nel reciproco aiuto e nella sopportazione dei sacrifici della vita; ad accettare ed educare cristianamente i figli; a trasformare tutte le azioni e tutti i rapporti della vita coniugale e familiare in una sorgente perenne di grazie e di meriti. N.B. Il Matrimonio-Sacramento produce in Italia anche gli effetti civili. I Cattolici non devono assolutamente contrarre il (solo) matrimonio civile.
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