Protestantesimo è l’appellativo generico usato per indicare un universo di sette che si dicono cristiane. Organizzazioni che derivano da quel movimento eretico e scismatico che fu chiamato Riforma e che ebbe inizio nel secolo XVI con Lutero, Calvino, Zuinglio e con l’adultero Enrico VIII d’Inghilterra. L’appellativo di protestantesimo fu adoperato la prima volta durante la seconda Dieta di Spira (1529), quando cinque nobili luterani e 14 città protestarono contro le decisioni del partito cattolico di condanna al movimento luterano. Il protestantesimo andò soggetto ad immediate scissioni e ad un frazionamento ininterrotto, mancando un’unica autorità rappresentativa di Cristo ed essendo libera, troppo spesso errata e fantasiosa, l’interpretazione della Bibbia.
È un’impresa ardua enumerare tutte le sette di derivazione protestante ed esporre una dottrina protestante comune. Gli elementi più o meno comuni del protestantesimo sono: a) Gesù Cristo è puro uomo; si può chiamare Dio perché in lui raggiunge il suo massimo splendore l’idea o il principio divino; Egli è il Capo di tutti gli adoratori di Dio; è da escludere la devozione a Maria Vergine ed ai Santi; b) Gesù Cristo non ha costituito alcuna Chiesa docente fissandole un capo unico: il Pontefice romano; c) in ordine alla salvezza eterna, le opere non hanno valore: ciò che conta è la fede in Cristo i cui meriti ricoprono il peccatore come un manto e lo costituiscono giusto davanti a Dio; d) nessuno può essere creato intermediario tra Dio e gli uomini; i pastori rivestono solo le funzioni di maestri e consiglieri; questi poi non ricevono alcuna consacrazione - (quando la ricevono è ordinariamente falsa = nulla, cfr. Apostolicae Curae, Leo XIII) - e possono contrarre matrimonio; e) i “sacramenti” sono ridotti a due: battesimo e banchetto eucaristico. Banchetto o mensa privo della Presenza reale di Cristo sotto le specie di pane e vino; il culto si riduce a semplici canti e letture della loro Bibbia (versioni quasi sempre adulterate o monche), alla preghiera e alla predicazione.
Il protestantesimo ha tre tipi caratteristici di governo: a) regime episcopaliano dove il potere è affidato agli pseudo-vescovi come nel luteranesimo e nell’anglicanesimo; b) regime presbiteriano: la “chiesa” è retta da anziani sia pseudo-ecclesiastici sia laici, come tra i valdesi e nelle sette prevalentemente calviniste; c) regime congregazionalista: la “chiesa” è retta da un gruppo di semplici fedeli, come tra i battisti e gli evangelisti. (cfr. Enciclopedia del Cattolico, Vol. III, imprimatur 1948, Bianchi-Giovini, pagine 741 e 742).
Il protestantesimo è stato - anzitutto per l’Europa - una vera peste e causa di molti mali. Ha alimentato guerre, ha cospirato contro i legittimi Troni, ha trovato nella setta massonica un valido alleato nel tentativo di rovesciare il Papato, ha alimentato le Rivoluzioni, si è fatto promotore di quelle mortifere ideologie che Papa Gregorio XVI nella Mirari vos definisce delirii e vede fuoriuscire dal pozzo d’abisso di cui parla l’Apocalisse: libertà di coscienza e di culto, laicità, liberalismo, separazione Chiesa-Stato. È lecito affermare che il movimento protestante opera incessantemente, in maniera più o meno consapevole, per la scristianizzazione del mondo intero. Il modernismo nella Chiesa (cfr. Pascendi, San Pio X) è impregnato di ideologie protestanti.
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A cura di CdP