Processioni indette dalla Chiesa per implorare l’aiuto celeste; sono ordinarie quelle che occorrono ogni anno, e straordinarie se indette in tempi di calamità. Le ordinarie si distinguono in maggiori e minori; le prime sono di origine romana, le altre romano-gallicana. Si facevano a primavera. Sono ispirate allo stesso bisogno e allo stesso sentimento con riti simili per lustrare e benedire i campi coltivati. Le Rogazioni del 25 aprile sono chiamate «maggiori» già in una formola d’invito del 598 (Lib. Pont., II, 36) non in confronto a quelle gallicane dette «minori», ma in contrapposizione alle altre romane meno solenni o importanti o antiche. Sostituirono le processioni pagane per implorare aiuto per una buona riuscita delle semine, specialmente contro il pericolo della ruggine dei cereali. G. Beleth, nel Rationale divinorum officiorum, cap. 123, dice che Papa Liberio (352-366) ha sostituito i «Robigalia» pagani con le Rogazioni cristiane nello stesso giorno. Le Rogazioni minori hanno origine nelle Gallie e se ne fa autore San Mamerto vescovo di Vienne (m. ca. il 470), ma in realtà esse sono la continuazione degli antichi «Ambarvalia», che ricevettero nuovo impulso da Mamerto, quando la sua diocesi soffrì grandi calamità, come dice San Sidonio Apollinare (Epist., V, 14 e VIII, 11). La prima diocesi che seguì l’esempio di San Mamerto fu Clermont, sotto lo stesso San Sidonio Apollinare, poi Arles al tempo di San Cesario; frattanto il Concilio di Orléans (511, canone 27) prescrive la processione, detta «Rogationes», per tutta la Gallia, nei tre giorni prima della Ascensione con digiuno e cessazione dai lavori servili. Dalla Francia le Rogazioni passarono nella Spagna, dove invece che prima dell’Ascensione si facevano nella settimana dopo Pentecoste. In Inghilterra le Rogazioni furono introdotte dal Concilio di Cloveshoe del 747 (canone 16). Milano e una chiesa non identificata dell’alta Italia, del sec. VII-VIII, le celebravano nelle tre ferie che seguono la domenica dopo l’Ascensione. In Germania s’introdussero dopo il Concilio di Magonza dell’anno 813. Nello stesso tempo, sotto Leone III (795-816), la liturgia romana adottò le Rogazioni franche, ma non come un’istituzione da rinnovarsi annualmente; finalmente gli Ordines Romani tardi XIII, 25 e XIV, 49. 52 le contengono, in grazia di un compromesso: il digiuno fu abolito e fu solo conservata la processione triduana con la Messa delle litanie maggiori.
Estratto dall’Enciclopedia Cattolica sulle Rogazioni
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