A partire da Papa Leone XIII la Chiesa ha prescritto la recita di alcune preghiere da recitarsi alla fine della Santa Messa privata. Le Preci comprendono tre Ave Maria, un Salve Regina seguito da un versetto e un responsorio, e una colletta che, dal 1886, chiede la conversione dei peccatori e la libertà e l'esaltazione della Santa Madre Chiesa. Ancora dal 1886 in poi, la preghiera a San Michele Arcangelo. Nel 1904, Papa San Pio X aggiunse tre invocazioni al Cuore Santissimo di Gesù. Le Preci vengono recitate, sempre in latino, dal Sacerdote. Risponde solo il Chierichetto. I modernisti che occupano il Vaticano e le nostre chiese hanno cestinato anche le Preci leonine.
La velocità di scaricamento della pagina può variare in base alla connessione internet utilizzata. Per scaricare il PDF cliccare qui. Per inviare una donazione a Sursum Corda cliccare qui. «Nessuno al mondo vorrà mai ammettere di essere avaro! Tutti negano di essere contagiati da questo tarlo che inaridisce il cuore. Chi adduce a scusa il pesante fardello dei figli, chi la necessità di crearsi una posizione solida... Quelli poi che sono avari più degli altri, non ammetteranno mai di esserlo, e il bello è che, in coscienza, sono proprio convinti di non esserlo! L’avarizia è una febbre maligna, che più è forte e bruciante e più rende insensibili» (San Francesco di Sales, «Filotea»).