+ O Gesù, che nell’amara Vostra Passione diventaste l’obbrobrio degli uomini e l’uomo dei dolori, io venero il Vostro Volto Divino, su Cui brillava l’avvenenza e la dolcezza della divinità, ora divenuto per me come quello di un lebbroso! Ma sotto queste deformi sembianze io ravviso l’amore Vostro infinito, e mi struggo dal desiderio di amarVi e di farVi amare da ogni uomo. Le lagrime che sgorgano dal Vostro sguardo mi appaiono come graziose perle che io amo di raccogliere, affine di comprare col loro valore infinito le anime dei peccatori. O Gesù, il Cui Volto è la sola bellezza che rapisce il mio cuore, io accetto di non vedere quaggiù la dolcezza del Vostro sguardo, di non sentire l’ineffabile bacio della Vostra bocca: ma deh! Vi supplico di imprimere in me la Vostra divina somiglianza, d’infiammarmi del Vostro amore acciocché esso mi consumi rapidamente, ed io giunga ben presto a vedere il Vostro Volto glorioso nel Cielo. Così sia. +
Dalla bacheca Facebook di don Ugo Carandino (Casa San Pio X - IMBC)