+ Gloria a te (San Paolino), che non hai ascoltato con orecchio sordo il Vangelo (Lettera V, 6, a Severo) e, forte della fede, hai riportato la vittoria sul principe di questo mondo. Restituisci al nostro tempo, così somigliante al tuo dal punto di vista della rovina, quel sincero amore della verità, quella semplicità della fede che, nel IV e V secolo, salvarono dal naufragio la società battezzata. La luce non è minore oggi di allora; è anzi cresciuta, aumentata continuamente dall’opera dei dottori e dalle definizioni dei pontefici. Ma la verità, che ha sempre lo stesso potere di salvare gli uomini (Gv. 8, 32), libera tuttavia solo quelli che vivono di essa; e purtroppo il dogma, sempre meglio e più pienamente definito, non risolleva il mondo ai giorni nostri. Questo, perché esso non doveva rimanere lettera morta; Cristo non lo ha trasmesso alla sua Chiesa come teoria speculativa, e la Chiesa, quando lo espone ai suoi figli, non intende semplicemente blandire, con l’ampiezza dei suoi sviluppi, l’orecchio di quelli che l’ascoltano. La parola di Dio è un seme (Lc. 8, 1); lo si getta in terra non per nascondervelo, ma perché germogli e venga alla luce, dominando ogni altro germoglio attorno a sé (Mc. 4, 22). Possa dunque, questo divin seme, o Paolino, produrre il suo pieno effetto in tutti coloro che ora ti ammirano e ti pregano! Senza restringere la Scrittura, senza pretendere di interpretare secondo le nostre terrene inclinazioni quanto diceva il Signore, tu hai preso alla lettera, con lealtà, quello che era giusto; e per questo, oggi, sei santo. Che ogni parola di Dio sia parimenti per noi senza alternativa; e rimanga la regola suprema delle nostre azioni e dei nostri pensieri. Così sia. +
[22 giugno, San Paolino da Nola, Vescovo e Confessore (Bordeaux, 355 – Nola, 22 giugno 431). Presso Nola il natale del Beato Paolino, Vescovo e Confessore, il quale da nobilissimo e ricchissimo divenne povero ed umile per Cristo, e, non avendo più nulla, si fece schiavo per riscattare il figlio di una vedova, che i Vandali, devastata la Campania, avevano condotto schiavo nell’Africa. Fu poi illustre non solo per dottrina e gran santità di vita, ma anche per la sua potenza contro i demoni. Le sue splendide lodi furono celebrate nei loro scritti dai santi Ambrogio, Girolamo, Agostino e Gregorio Papa. Il suo corpo, trasferito a Benevento e di là a Roma, finalmente, per ordine del Sommo Pontefice Pio decimo, fu restituito a Nola. Preghiera di dom Prosper Guéranger].