Entriamo nel vivo della dottrina come la voleva il Centro Politico Italiano, movimento - almeno nelle intenzioni - di resistenza cattolica: nemico del Fascismo, del Social-comunismo, della Massoneria e della “Democrazia” pretesa “Cristiana”, prima dell’attuale “Caporetto” del 7 dicembre 1965, data di “promulgazione” del documento concettualmente areligioso ed amorale «Dignitatis Humanae».
L’azione politica - sostiene l’ideologo Carlo Francesco D’Agostino - è «adempimento di doveri»; io farei precedere: è onorare Dio col buon governo. Si tratta «del comportamento da tenere nei rapporti della vita sociale».
Stato e Famiglia sono «società naturali necessarie», le cui norme di buon funzionamento «non sono ideazione della mente umana», bensì «discendono, come per ogni altro settore della vita morale, dalla intima natura dell’uomo». Non si vuol prevaricare le altre “opinioni” politiche, invero decadimento della ratio, anzi è imperativo «(credere), illustrare, propugnare, quelle verità (di fede e di ragione) che nel loro insieme costituiscono la vera Scienza Politica», affinché dal loro rispetto si giunga «alla prosperità di un Popolo ed alla vera Civiltà», quale era diffusamente la cristiana prima del precipizio eretico-massonico-rivoluzionario.
L’esperienza dimostrerà - prosegue il giurista D’Agostino - che, «per quanto ardua, quasi assurda possa sembrare un’impresa quale quella di indirizzare l’Italia di oggi ad un (non millantato) Risorgimento», per «divina misericordia le vie del bene - dell’adempimento di indubitabili doveri - sono confortate da possibilità che si vengono a scoprire solo con l’esperienza. Prima fra tutte, per fare un esempio, la scoperta che gran numero di nostri fratelli erra molto più per ignoranza che per perversità».
Che tipo di impegno si richiede al vero politico? 1) Perseguire sempre la verità che è oggettiva; 2) Riparare e sacrificarsi; 3) Armarsi di una volontà «serena, ferma, inesorabile»; 4) Dare il buon esempio; 5) Essere prudenti e fare somma attenzione ai traditori; 6) Non parlare mai di Rivoluzione, bensì di Restaurazione integrale dell’ordine di natura voluto da Dio.
Pur essendo certi che «il sistema statuale instaurato negli anni 1944/47 sia infirmato di illegittimità, per ragioni di principio e di attuazione pratica», tuttavia «occorre riconoscere che sotto alcuni aspetti ha eliminato inconvenienti del (recente) passato». Prima fra tutte - «nonostante la perfidia del sistema elettorale» - ci è, oggi, offerta la possibilità, quantomeno legale e proclamata, di presentare alle elezioni politiche un «partito dal programma veramente cattolico».
All’obiezione che, con questo, «indeboliremmo, senza speranza di pronta alternativa il cosiddetto “fronte dei Partiti moderati” e “faremmo il giuoco del Partito Comunista”», serenamente replichiamo: 1) «L’avanzata delle correnti di impostazione socialista e del materialismo marxista fu assicurata dalla intima alleanza perfezionatasi, fin dal 1942, tra Democristiani, Liberali e Democratici del Lavoro (il Partito di Ivanoe Bonomi), da un lato, con Socialisti e Comunisti (…)»; 2) «I vari De Gasperi, Gronchi e Gonella, agirono in assoluto disprezzo degli ammonimenti delle Encicliche Pontificie, ed in particolare di quelle di Pio XI (soprattutto contro l’odiato dogma della Regalità Sociale di Cristo, ndR), che avevano indicato quali ben diverse vie si dovessero seguire per sottrarre le masse proletarie all’inganno marxista: e che l’indirizzo politico fatto proprio dalla D.C. sarebbe servito unicamente a fare il giuoco ed a potenziare l’ascesa dei Partiti di sinistra, rendendo compromessa la dottrina (politica e sociale) cristiana»; 3) «Un regime “frontista” o del tutto “comunista” potrà esautorare ancora di più il contenuto pratico del diritto di proprietà privata, e finire di deprimere l’iniziativa privata economica. (…) Una volta insediato al Potere, (piuttosto che inimicarsi la Nazione con misure drasticamente bolsceviche, ndR), il Comunista dividerà i voti con l’ipocrisia e l’inettitudine degli uomini della D.C.-P.R.I. e pseudo Socialisti»; 4) I Comunisti perseguitano e perseguiteranno apertamente la Chiesa, i cosiddetti “moderati” lo fanno e lo faranno con subdola “discrezione”. Dal Quaderno n° 8 della Nuova Alleanza.
Prosegue …
A cura di Carlo Di Pietro da Il Roma