Santa Caterina da Siena fece sbalordire il suo secolo per le grandissime cose da lei operate a propagazione della Chiesa ed anche della civile società. Gesù Cristo la rese uno spettacolo agli occhi dei sapienti suoi contemporanei, perchè Caterina attingeva la sapienza dalle carni mistiche di Lui, delle quali ogni giorno si nutriva. Questa vergine davvero miracolosa non toccava né cibo né bevanda dal giorno delle Ceneri all’Ascensione, e il suo sostentamento per quel lunghissimo tempo era la Santa Comunione. Ma noi ora vogliamo brevemente parlare della Comunione (spirituale) che Santa Caterina faceva nei giorni della fanciullezza, quando era solo una piccola bambina di tre o quattro anni. Ecco come s’accostava all’Eucaristia quel miracolo di ragazzina. Sua madre, ch’era una donna pia oltre ogni credere, spesso andava a rifocillarsi alla Mensa degli Angeli, ed ella correva dietro la madre quando questa si inginocchiava all’altare, e si metteva con la bocca vicino vicino alla bocca della stessa madre. Se la madre poi dimenticava, nei giorni designati, di recarsi alla chiesa per la Comunione, Caterina le andava a dire in tutta serietà: «Mamma, andiamo a far la Comunione». Una volta quella santa donna della madre le rispose: «La Comunione, bimba, la faccio io e non tu», allora la ragazzina rispose subito: «Io mi comunico con te per l’odore celeste che provo stando a te vicino nel momento in cui il Sacerdote ti porge la Santa Particola». L’odore della particola, dunque, era la Comunione (spirituale) di quella bimba! - Quella bambinella di Caterina, dice il Padre Belmonte, dovrebbe far vergognare tanti adulti cristiani che amano sempre il puzzo delle passioni e neppure una volta sola hanno gustato l’odore della Comunione. (Tratto da Giacinto Belmonte cappuccino, Racconti miracolosi, 1887, con permesso dei Superiori, vol. II, pagine 374-375).
A cura di Carlo Di Pietro