Figliuoli — vi annuncio — cosa di grande allegrezza; oggi — vi è nato il Salvatore; oggi è il giorno natalizio di N. S. Gesù Cristo. Quale lieta novella! Qual grande e fausto avvenimento! Quale immensa allegrezza! L’umanità è oggi risollevata oltre l’antico onore! Giorno grande questo, del Natale del Signore, o fedeli. Abramo, il patriarca antico aveva sospirato di vederlo e lo vide in ispirito da lontano e ne esultò! Giacobbe a questo giorno si rivolse cupidamente sul letto di morte cogli occhi semispenti, nel pio desiderio e nella santa esultanza di esso, interrompendo le benedizioni che stava invocando sui figli, esclamava: Salutare tuum exspectabo, Domine! A questo giorno sospirava il profeta Isaia ed esclamava egli pure: «Oh! si squarciassero i cieli e discendesse il Signore. Mandate, o cieli, la vostra rugiada, e le nubi piovano il Giusto, si apra la terra e germogli il Salvatore!». Questo giorno, da nove mesi, attendeva la Vergine adombrata dallo Spirito Santo; a questo giorno guardarono 40 secoli, questo giorno attesero 40 generazioni. Oh! Benediciamo oggi il Signore Iddio di Israele, che finalmente visitò ed inaugurò la redenzione del suo popolo. «Benedictus Dominus Deus Israel, quia visitavit et fecit redemptionem plebis suæ». Chi è Nato? È Gesù Cristo, la seconda Persona, il Verbo eterno che si è incarnato e fatto uomo per noi prendendo un corpo ed un’anima come i nostri nel seno purissimo di Maria Vergine. Da chi è nato? Da Maria Santissima, dal suo seno verginale; Madre di Dio quindi è Maria. E divenendo Madre restò Vergine! Come il raggio esce dalla fiamma, come il profumo esce dal fiore, come la parola esce dalle nostre labbra così Gesù è uscito dal seno verginale di Maria. La parola non lacera il labbro nel passare, il profumo non altera punto l’integrità del fiore, il raggio niente toglie alla fiamma nell’uscirne. Come è nato? È nato bambino per amare i bambini, è nato povero per sposare la causa dei poveri; nasce in una spelonca, dice san Gregorio, per ricordarci che noi siamo stranieri e pellegrini su questa terra. Dove è nato? A Betlem di Giuda, che il Profeta predisse, la non ultima delle città sorelle della Palestina; nasce in una stalla. Lì si inaugura il regno universale di Gesù Cristo. Da oggi Betlem e Roma si contendono l’impero del mondo. Da oggi incomincia il tramonto dell’impero della forza, della tirannide, e s’inaugura l’impero della bontà, pace, fratellanza universale! Perché nasce? Per salvarci. Il Nato è il Salvatore. Nasce per salvare l’individuo, la famiglia, la società. Salvò l’individuo: l’uomo per la colpa era decaduto in uno stato deplorevole di miseria. Ferita la sua intelligenza, indebolita la volontà, corrotto il cuore, il corpo stesso era rimasto vittima della degradazione, l’anima aveva perduto la vita della grazia; gli ornamenti soprannaturali avevano lasciato il posto all’ignominia più spaventosa. E Gesù Salvatore: 1° salva l’intelligenza dagli errori mediante la luce della fede; 2° comunica alla volontà una forza invincibile e la sublima fino alle più eminenti virtù; 3° salva il cuore dalla corruzione, dall’amore sregolato delle creature, accendendovi il fuoco della divina carità; 4° preserva il corpo dall’abbiezione del vizio, mediante la virtù angelica; 5° ritorna all’anima il suo pregio e la sua bellezza, rendendola alla vita della grazia; 6° cancella l’ignominia che deturpava la sua persona, mediante la grandezza della vita divina, di cui lo fa partecipe qui in terra colla sua grazia, ed in cielo colla gloria. Gesù Cristo salvò la famiglia sia dal divorzio come dalla poligamia, i due disordini nei quali era degenerata e la salva da altri gravi guai che la tiranneggiavano: la eleva a santuario, ed innalza il matrimonio alla dignità sublime del sacramento. Gesù Cristo, salva la società, che, quando nacque, era in uno stato lacrimevolissimo. In alto c’era il dispotismo e la tirannide; in basso la schiavitù. In alto c’era l’arbitrio, il capriccio, la tirannia nel potere, la crudeltà. In basso c’era una massa di popolo oppressa dall’iniquità, elencata come un armento, disprezzata, calpestata. Ora la distruzione del dispotismo, l’abolizione della schiavitù, la condanna del sensualismo noi le dobbiamo a Gesù Cristo, che ci recò la fratellanza cristiana, la carità cristiana, universale! «Venite, adoremus, et procedamus ante Deum!». Figlioli, venite a ringraziare l’Incarnato Bambino, ad adorarlo, a prostrarvi innanzi a Lui, a consacrarvi a Lui; giurandogli di riconoscerlo, di amarlo, e di servirlo sempre in questa vita terrena il Divin Salvatore, e pregando insieme la Madre Sua, a mostrarvelo, il grazioso frutto del suo seno verginale dopo le amarezze, le lagrime del nostro esilio terreno! È il Natale! Il padre ai figli, il pastore alla greggia, l’Uomo di Dio al popolo da Dio redento porge gli auguri più fervidi e più cordiali, che il Natale di Gesù abbia larga e decisiva risonanza nei vostri cuori e segni il principio della vostra rinascita spirituale fervorosa, operosa, cristiana!

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