Pillola settimanale di Magistero
Di fronte ai gravi problemi che angustiano la presente età, e che certamente attraggono le Nostre più premurose cure, questo del cinema potrebbe ad alcuni apparire un argomento secondario, tale cioè da non meritare la particolare sollecitudine che gli dedichiamo. Certamente il cinema, essendo per sua natura arte e svago, sembra che dovrebbe rimanere contenuto quasi ai margini della vita, retto, beninteso, dalle comuni leggi che regolano le ordinarie attività umane; ma poiché, di fatto, è divenuto per la presente generazione un problema spirituale e morale d'immensa portata, non può essere trascurato da coloro che hanno a cuore la sorte della parte migliore dell'uomo e del suo avvenire.
Soprattutto poi non può venir negletto dalla Chiesa e dai suoi Pastori, alla cui vigilanza non deve sottrarsi alcuna questione morale, specialmente se si ripercuote con conseguenze incalcolabili su innumerevoli anime; ma altresì da tutti gli onesti e pensosi del bene comune, i quali sono persuasi a ragione che ogni problema umano, grande o piccolo, affonda le radici nello spirito più o meno offuscato e che nello spirito, una volta illuminato, va debitamente risolto.
Tornerà forse a disdoro della nostra età che molti, massime se debolmente formati nell'animo, si lasciano indurre a dare una determinata condotta alla loro vita privata e pubblica dalle finzioni artistiche e dalle vane ombre di uno schermo: tuttavia questo fatto non cessa di essere importante e degno di considerazione con una serietà proporzionata agli effetti.
In un domani di decadimento spirituale e civile, del quale sarebbe corresponsabile la non disciplinata libertà dei film, quale rimprovero ne verrebbe alla saggezza degli uomini d'oggi, come a coloro che non seppero dirigere uno strumento così adatto ad educare ed elevare gli animi, ed invece lasciarono che si tramutasse in veicolo di male!
Da SS Pio XII, Il film ideale, 28 ottobre 1955 agli operatori cinematografici.