Pillola settimanale di Magistero
• La sacrosanta Chiesa romana crede fermissimamente, ritiene e predica che un solo, vero Dio, Padre, Figlio e Spirito santo, è il creatore di tutte le cose visibili e invisibili, il quale, quando volle, creò per sua bontà tutte le creature, spirituali e materiali: buone, naturalmente, perché hanno origine dal sommo bene, ma mutevoli, perché fatte dal nulla; ed afferma che non vi è natura cattiva in sé stessa, perché ogni natura, in quanto tale, è buona.
• Essa confessa che un solo, identico Dio è autore dell’antico e del nuovo Testamento, cioè della legge e dei profeti, e del Vangelo, perché i santi dell’uno e dell’altro Testamento hanno parlato sotto l’ispirazione del medesimo Spirito santo. Essa accetta e venera i loro libri, che sono indicati da questi titoli: (... vengono elencati i titoli dei Libri ...). Essa anatematizza, quindi, la pazzia dei Manichei, che ammettevano due primi principi, uno delle cose visibili, l’altro delle invisibili e dicevano che altro è il Dio del nuovo Testamento, altro quello dell’antico.
• Crede fermamente, professa e predica che una delle Persone della Trinità, vero figlio di Dio, generato dal Padre, consostanziale al Padre e coeterno con Lui, nella pienezza dei tempi, stabilita dalla inscrutabile profondità del divino Consiglio, ha assunto la vera e completa natura umana nel seno immacolato della vergine Maria per la salvezza del genere umano; e che ha unito a Sé questa natura in una unità personale così stretta, che tutto quello che è di Dio non è separato dall’uomo (in Gesù), e quello che è proprio dell’uomo non è diviso dalla divinità; ed è un Essere solo ed indiviso, pur rimanendo l’una e l’altra natura con le sue proprietà; Dio e uomo; Figlio di Dio e figlio dell’uomo; uguale al Padre secondo la divinità, minore del Padre secondo l’umanità; immortale ed eterno, per la natura divina, soggetto alla sofferenza e al tempo per la condizione umana che ha assunto.
• Crede fermamente, professa e predica che il Figlio di Dio è veramente nato dalla Vergine, nell’umanità che ha assunto; che in essa ha veramente sofferto, è veramente morto ed è stato sepolto, è veramente risorto dai morti, è asceso al cielo, siede alla destra del Padre, e verrà alla fine dei secoli a giudicare i vivi e i morti. Essa anatematizza, quindi, detesta e condanna ogni eresia che professi dottrine contrarie a queste.
• E prima di tutti condanna Ebione, Cerinto, Marcione, Paolo di Samosata, Fotino e tutti quelli che proferiscono simili bestemmie, i quali, non riuscendo a comprendere l’unione personale dell’umanità col Verbo, negano che Gesù Cristo, nostro Signore, sia vero Dio e lo ritennero semplice uomo: un uomo, cioè, che per una più intensa partecipazione alla grazia divina - che avrebbe ricevuto per merito di una vita più santa - sarebbe detto uomo divino.