Pillola settimanale di Magistero
Gli anatemi del Concilio di Costantinopoli II, numeri 5 e 6 • Se qualcuno intende l’unica persona del signore nostro Gesù Cristo come implicante più sussistenze, e con ciò tenta introdurre nel mistero di Cristo due ipostasi o persone, e se di queste due persone, da lui introdotte, parla di una secondo la dignità, l’onore e l’adorazione, come hanno scritto nella loro pazzia Teodoro e Nestorio, e accusa il santo Concilio di Calcedonia, quasi che abbia usato l’espressione «una sola sussistenza», secondo questa empia concezione; e non ammette, piuttosto, che il Verbo di Dio si è unito alla carne secondo l’ipostasi e che, quindi, egli ha una sola ipostasi, cioè una sola persona; e che così anche che il santo Sinodo di Calcedonia ha confessato una sola ipostasi del Signore nostro Gesù Cristo, costui sia anatema. La santa Trinità, infatti, non ha ricevuto l’aggiunta di una persona in seguito all’incarnazione di Dio Verbo, uno della santa Trinità.
• Se qualcuno afferma che la santa gloriosa e sempre vergine Maria solo impropriamente e non secondo verità è madre di Dio, o che ella lo è secondo la relazione, nel senso che sarebbe nato da lei un semplice uomo, e non, invece il Dio Verbo, che si è incarnato dovendosi riferire, secondo loro, la nascita dell’uomo al Verbo Dio, in quanto presente all’uomo che nasceva; e chi accusa il santo Sinodo di Calcedonia, di chiamare la vergine madre di Dio nel senso empio escogitato da Teodoro; o anche se qualcuno la chiama madre dell’uomo o madre di Cristo, intendendo con ciò che Cristo non sia Dio, e non la ritiene davvero, e secondo verità madre di Dio, per essersi incarnato da essa, in questi ultimi tempi, il Verbo Dio, generato dal Padre prima dei secoli, e che, quindi, piamente il santo Sinodo di Calcedonia l’ha ritenuta madre di Dio, costui sia anatema.