Del padre Arsenio raccontò ancora il padre Daniele: «Una volta chiamò i miei padri Alessandro e Zoilo e si umiliò dinanzi a loro dicendo: - Poiché i demoni mi fanno guerra e non so se si impadroniscano di me nel sonno, lottate con me questa notte e fate attenzione che io durante la veglia non mi assopisca. L’uno si sedette alla sua destra, l’altro alla sinistra, restando in silenzio fin dalla sera. Raccontarono poi i miei padri: - Noi ci addormentammo e poi ci ridestammo, e non ci accorgemmo se egli avesse preso sonno. All’alba, Dio sa se fece a posta perché pensassimo che si era addormentato, o se in realtà era stato vinto dal sonno, sospirò tre volte, si alzò subito e disse: - Mi sono proprio assopito. E noi rispondemmo: - Non lo sappiamo» (108bc). Un giorno vennero dal padre Arsenio degli anziani che insistettero molto per incontrarlo. Egli aprì, ed essi lo pregarono di dir loro una parola su coloro che praticano la solitudine e non si incontrano con nessuno. Disse: «Finché la vergine è in casa di suo padre, molti vorrebbero sposarla; ma, dopo che ha preso marito, non piace a tutti: alcuni la disprezzano, altri la lodano, e non è più così stimata come prima, quando era nascosta. Altrettanto accade per le cose dell’anima: se vengono propalate, non possono convincere tutti» (108cd). (Citazioni scelte da www.padrideldeserto.net).

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