Prima di chiarire quest’ultimo concetto della comunione dei santi, ci sia permessa una osservazione. Come un membro può partecipare alla vita dell’organismo in modo perfetto, può esser colpito da paralisi, od anche può venir tagliato dall’organismo stesso; e come un ramo può esser vivo, o secco, od anche può venir avulso dalla pianta, così, per ciò che riguarda la nostra partecipazione alla Chiesa, noi possiamo considerare questi diversi casi: a) Vi sono le membra vive della Chiesa, unite ad essa mediante il battesimo, la fede ed il vincolo della grazia e della carità; sono membra, nelle quali scorre pienamente la vita divina. b) Vi sono le membra morte, unite alla Chiesa dal battesimo ricevuto un giorno e dalla fede, ma prive della grazia che è vita dell’anima. Esse ricevono qualche benefico influsso, ma non possono partecipare alla vita interiore della Chiesa, - come ai rami secchi non viene partecipata la vita della pianta, quantunque per essi sia un bene l’essere uniti materialmente a questa, in quanto possono ravvivarsi e ricevere qualche influenza dalla medesima. c) Vi sono le membra non solo morte, ma anche separate dalla Chiesa e che, di conseguenza, non hanno parte a nessuna ricchezza spirituale del divino organismo fondato da Cristo. Solo la prima classe di membri - i membri vivi, che non hanno peccati gravi, ossia posseggono la grazia - sono vivificati dallo Spirito Santo, anima della Chiesa e godono della Comunione dei Santi.

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