Adozione. è menzionata esplicitamente più volte in san Paolo con termine giuridico proprio del linguaggio del tempo. Così nella Lettera ai Romani (8,15): «Voi infatti non avete ricevuto lo spirito di servitù per temere ancora, ma avete ricevuto lo spirito di adozione di figli, in forza del quale invochiamo: Padre!» (cfr. Efes. 1,5; Gal. 4,5). Il termine richiama il concetto dell’adozione giuridica in uso, che suole definirsi: gratuita assunzione d’una persona estranea come figlio con diritto d’eredità. Quest’adozione umana è un surrogato morale della filiazione naturale, che crea un diritto nell’adottato, ma non ne muta la natura o la personalità fisica. L’adozione di cui si parla nella Sacra Scrittura trascende l’ordine naturale e quindi anche il concetto dell’adozione comune, con la quale conviene solo analogicamente. Difatti l’uomo che risponde con la fede all’appello di Cristo, secondo i documenti della Rivelazione, viene arricchito di grazia santificante, che stabilisce tra la creatura e Dio un rapporto di paternità e di figliolanza in forza di una rigenerazione spirituale, che si risolve in una partecipazione ineffabile della stessa natura di Dio. Cfr. Giov. (Prol. dell’Ev.): «Diede loro la facoltà di diventare figli di Dio... i quali sono nati da Dio»; 2Petr. 1,4: «Ci ha largito i più grandi e preziosi doni che ci aveva promesso per renderci con essi partecipi della natura divina». L’adozione soprannaturale importa un’intrinseca trasformazione dell’anima, una vitale comunicazione divina, che rende l’uomo «domesticus Dei» cioè della famiglia divina (Efes. 2,19), simile a Dio nell’essere e nell’agire. Nell’aulica liturgia e negli scritti dei Padri l’adozione divina è un motivo dominante: i Greci specialmente (sant’Atanasio, san Basilio, san Cirillo Alessandrino) mettono in luce il rapporto tra la nostra filiazione adottiva e la filiazione naturale di Gesù Cristo rispetto al Padre e provano che l’una è effetto dell’altra. Gli Scolastici approfondiscono questa verità (cfr. san Tommaso) e dopo il Concilio di Trento i Teologi ne fissano l’espressione in questi termini: l’adozione è un effetto formale della grazia santificante, per cui il fedele diventa figlio di Dio e quindi fratello di Gesù Cristo, suo coerede per la vita eterna.
L’Adozione soprannaturale. Dal Dizionario di Teologia dommatica, A. Piolanti - P. Parente - S. Garofalo, Studium, Roma, 1952. SS n° 2, p. 3