Anima: è sostanza spirituale che insieme col corpo costituisce l’uomo. Ogni sana filosofia ha sempre ammesso l’esistenza, la spiritualità e l’immortalità dell’anima dotata di intelligenza e di volontà con le relative operazioni, che sono le più nobili dell’uomo e ne manifestano il grado specifico. Nella luce della Rivelazione e della Teologia questa dottrina filosofica è confermata e arricchita. 1. - S. Scrittura: a) l’anima è creata da Dio e direttamente infusa nel corpo di Adamo: Gen. 2,7: «Il Signore Dio formò dunque l’uomo col limo della terra e gl’ispirò sul volto un alito di vita, e l’uomo diventò anima vivente»; b) per l’anima l’uomo somiglia a Dio e ne riflette l’immagine in modo particolare (Gen. 1,6 e 1,26): il che non permette di ritenere che l’anima sia: materiale (cf. Eccles. 12,7); c) l’anima è immortale: l’Evangelo è pieno di testimonianze (cf. Mt. 10,28); nell’A.T. vedi specialmente Sap. 2.23 e 3,1.4.10; Salmo 48,15-16, ecc.; d) dai testi citati si prova anche che l’anima è l’elemento formale dell’uomo, il principio vitale e ragionevole per cui l’uomo è uomo, animale vivente distinto dai bruti. 2. - Tradizione: generalmente ripete e sviluppa la rivelazione scritta intorno all’anima. Ma Tertulliano propose la stravagante teoria del Traducianismo corporale secondo cui l’anima dei figli sarebbe generata dal seme dei genitori. Più tardi sant’Agostino pur impugnando l’opinione di Tertulliano, parve inclinare in un Traducianismo spirituale (l’anima dei figli generata dalle anime dei genitori come luce da luce) per difendere meglio contro i Pelagiani la trasmissione del peccato originale. Ma egli non escludeva il creazianismo, ossia la creazione e l’infusione immediata delle singole anime da parte di Dio. Al tempo della Scolastica si agitarono questioni più sottili; per es. in qual momento Dio infonde l’anima (i moderni preferiscono dire: nel primo istante della fecondazione). Più importante la questione dell’unità dell’anima e del suo carattere di forma sostanziale del corpo. Platone aveva negato l’unione sostanziale dell’anima col corpo e diviso l’anima in tre elementi (Tricotomia). Qualche traccia di questa teoria venò qua e là la Scolastica. Il francescano Pietro Ciov. Olivi, distinti nell’anima l’essenza e i tre elementi, razionale, sensitivo e vegetativo, sosteneva che solo gli ultimi due informano il corpo, non il primo; l’anima, in quanto razionale, si unisce sostanzialmente al corpo, con cui forma un solo individuo, ma non formalmente. Il Concilio di Vienne condannò questa opinione, affermando che l’anima razionale è forma sostanziale immediata del corpo (DB, 481). Gli Scotisti ancora ritengono che oltre alla forma sostanziale principale, che è l’anima, il corpo ha la forma secondaria corporeitatis. Ma è più sicura la dottrina tomistica, secondo cui l’anima razionale è l’unica forma sostanziale, che dà all’uomo di essere uomo, animale vivente, corpo, sostanza, ente.
L’Anima. Dal Dizionario di Teologia dommatica, A. Piolanti - P. Parente - S. Garofalo, Studium, Roma, 1952. SS n° 11, p. 4