• Ufficio o ministero pubblico. È il culto ufficiale che la Chiesa rende a Dio o, in parole più ampie, è il complesso degli atti con cui la Chiesa in unione con Cristo, suo Capo, ed esternamente rappresentata dai suoi ministri, offre a Dio l’omaggio di adorazione e di lode (mediazione ascendente) e comunica alle anime i doni divini della grazia (mediazione discendente).
• Secondo questo concetto la liturgia abbraccia essenzialmente la celebrazione del Sacrificio eucaristico con l’annessa ufficiatura (recita del Breviario) e l’amministrazione dei Sacramenti con l’unito uso dei sacramentali. E poiché l’omaggio reso a Dio e l’infusione della grazia nelle anime devono essere perenni, applicando i meriti acquistati da Cristo con gli atti di religione emessi dal primo istante dell’Incarnazione, la liturgia da una parte rinnova quotidianamente l’offerta della Messa e ripete l’amministrazione dei Sacramenti, dall’altra stabilisce un ciclo annuale in cui si ripetono i misteri della nascita, della morte, della vita gloriosa di Gesù Cristo, dai quali attinge ogni valore il culto cristiano: «La Chiesa ogni anno rinnova la sua giovinezza come aquila, perché nel ciclo liturgico è visitata dallo Sposo suo in proporzione delle sue necessità. Ogni anno essa lo riceve bambino nella greppia (avvento e periodo natalizio), digiunante sul monte (quaresima), immolantesi sulla croce e risuscitato dal sepolcro (ciclo pasquale), fondante la Chiesa, istituente i Sacramenti, sedente alla destra del Padre in atto d’inviare lo Spirito Santo (periodo della Pentecoste). Il ciclo è come costellato di Santi; contemplandoli conosciamo la via che conduce a Cristo. Al di sopra di tutti Maria splende, offrendo sé come specchio di giustizia, ove si riflette tutta la santità possibile a una semplice creatura» (Guéranger, L’année liturgique).
• La Chiesa da venti secoli lavora, come ape industriosa, intorno ai libri della sua liturgia, che si possono dividere in due classi: il Messale e il Breviario, contenenti le formole e i riti necessari alla celebrazione della Messa e alla recita della salmodia, «sacrificium laudis» (libri riguardanti la mediazione ascendente); il Pontificale e il Rituale contenenti le formole e i riti per l’amministrazione dei Sacramenti e dei sacramentali (libri riguardanti la mediazione discendente). Lo studio dell’origine, dello sviluppo e del contenuto di questi libri costituisce la scienza liturgica, mentre l’apprendimento delle cerimonie che accompagnano l’uso dei medesimi forma la pratica liturgica.
Dal Dizionario di teologia dommatica, Piolanti - Parente - Garofalo (Requiem ...), Studium, Roma, 1952.
[Cliccare qui per approfondimenti: La Chiesa esercita il suo infallibile Magistero ordinario non soltanto dichiarando espressamente la dottrina da tenersi per fede, ma anche solo mediante la dottrina implicitamente contenuta nella prassi, ossia nella vita stessa della Chiesa... Per ciò che riguarda la liturgia, quantunque non si possa dire, come pensano i modernisti, che essa crea i dogmi, tuttavia, appunto perché la liturgia riflette la fede della Chiesa, è prova di molti dogmi e perciò di molte verità teologicamente certe... Per conseguenza, una Chiesa errante nella riforma universale della liturgia sarebbe un assurdo, dunque ci rattristiamo per gli odierni sostenitori di tale assurdo che porta allo scisma... Difatti viene difesa la legittimità delle cerimonie della Messa (D., 1746, 1757, 1759); il canone della Messa è infallibile, ossia è esente da errori dogmatici (D., 1745, 1756), ndR].