Filioque è il termine che la Chiesa cattolica adopera nel Credo: «Qui (Spiritus) ex Patre Filioque procedit» per significare che lo Spirito Santo ha origine dal Padre e dal Figlio insieme. Nel Simbolo Niceno-costantinopolitano il «Filioque» non c’era, ma nel sec. VI esso comincia ad esservi inserito in Spagna, più tardi, al tempo di Carlo Magno, in Francia, poi in Germania, in Italia, finalmente a Roma (sec. XI). Uno dei vecchi capi d’accusa della chiesa greca scismatica (ed eretica, ndR) contro la Chiesa Romana è l’inserzione del «Filioque» nel Simbolo e la conseguente accusa di corruzione della dottrina tradizionale. Si risponde: 1) il Magistero della Chiesa non può mutare il Simbolo, ma può aggiungervi per integrarlo qualche frase, anzi qualche verità di fede, come per es. quella dell’Eucaristia. 2) L’addizione del «Filioque» è legittima, perché la S. Scrittura afferma che lo Spirito Santo è mandato dal Figlio (Giov., 15, 26), riceverà dal Figlio (Id., 16, 14) ed è Spirito di Cristo (Rom., 8, 9). Espressioni che non si comprendono senza ammettere la processione dello Spirito non solo dal Padre, ma anche dal Figlio. Quanto alla tradizione è da notare che i Greci son d’accordo coi Latini nel far derivare lo Spirito Santo dal Padre e dal Figlio, alle volte fino alle parole (cfr. Efrem, Epifanio e altri). Ma è pur vero che mentre i Latini usano più spesso la formola «a Patre et a Filio», i Greci preferiscono in genere l’altra formola «a Patre per Filium». È però evidente che le due formole dicono sostanzialmente la stessa cosa. Pertanto i Greci scismatici (ed eretici, ndR) a torto rimproverano la Chiesa Romana, che è perfettamente in regola. Studium, Roma, Imprimatur 1952.