Chi ha bisogno di fortezza, la chieda a Dio, e gli sarà donata: subito ch’io ho aperta la bocca a pregare, disse Davide, ho ricevuto da Dio l’aiuto: Os meum aperui, et attraxi spiritum (Psalm. 118,134). E come mai i santi Martiri acquistarono tanta fortezza da resistere a’ Tiranni, se non coll’Orazione, che ottenne loro il vigore da superare i tormenti, e la morte? Chi s’avvale in somma di questa grand’arme dell’Orazione, dice san Giovanni Grisostomo: Nescit mortem, relinquit terras, Caelos intrat, convivit Deo. Non cade in peccato, perde l’affetto alla Terra, entra a dimorar nel Cielo, e comincia sin da questa vita a godere la conversazione di Dio. Che serve dunque ad angustiarsi taluno col dire: Chi sa s’io sono scritto o no al libro della Vita? Chi sa se Dio mi darà la grazia efficace, e la perseveranza? Nihil solliciti sitis, sed in omni oratione, et obsecratione, cum gratiarum actione, petitiones vestrae innotescant apud Deum. Che serve, dice l’Apostolo, a confondervi in queste angustie e timori? Via discacciate da Voi tutte queste sollecitudini, che ad altro non vagliono, che a scemarvi la confidenza, e a rendervi più tepidi, e pigri a camminar per la via della salute. Pregate, cercate sempre, e fate sentire le vostre Preghiere a Dio, e ringraziatelo sempre delle promesse che v’ha fatte, di concedervi i doni che bramate (sempre che glieli cercate), la grazia efficace, la perseveranza, la salute, e tutto quel che desiderate. Il Signore ci ha posti nella battaglia a combattere con Nemici potenti, ma Egli è fedele nelle sue promesse, né sopporta, che noi siam combattuti più di quel che vagliamo a resistere: Fidelis autem Deus est, qui non patietur vos tentari supra id quod potestis (1 Cor. 10,13). È fedele, poiché subito soccorre chi l’invoca. Scrive il Dotto Eminentissimo Cardinal Gotti, che ‘l Signore non già è tenuto per altro a darci sempre una grazia, che sia eguale alla tentazione; ma è obbligato, quando siam tentati, e a Lui ricorriamo, di somministrarci per mezzo della grazia (che a tutti tiene apparecchiata, ed offerisce) la forza bastante con cui possiamo attualmente resistere alla tentazione: Tenetur Deus, cum tentamur, nobis ad Eum confugientibus per gratiam a Deo paratam et oblatam vires adfuturas praebere, et qua possimus resistere, et actu resistamus; omnia enim possumus in Eo, qui nos confortat per gratiam, si humiliter petamus. Tutto possiamo col Divino aiuto, che si dona a ciascuno che umilmente lo chiede; onde non abbiamo scusa, allorché noi ci facciamo vincere dalla tentazione. Restiamo vinti solo per nostra colpa, perché non preghiamo. Coll’Orazione ben si superano tutte le insidie e forze de’ Nemici: Per Orationem cuncta noxia effugantur, scrisse sant’Agostino. Dice san Bernardino da Siena, che la Preghiera è un’Ambasciatrice fedele, ben nota al Re del Cielo, e solita d’entrare sin dentro al suo gabinetto, e di piegare colla sua importunità l’animo pietoso del Re concedere ogni soccorso a noi miserabili, che gemiamo fra tanti combattimenti e miserie in questa valle di lagrime: Est Oratio Nuncius fidelissimus, notus Regi, qui cubiculum Regis adire, et qui importunitate pium Regis animum flectere, et laborantibus opem impetrare solitus est. ...
Il valore della preghiera (parte 3). Da Del gran mezzo della preghiera, sant’Alfonso Maria de’ Liguori. SS n° 12, p. 8