Fortes in Fide, don A. Bussinello, S.A.T., Vicenza, 1922. «Di là da venire a giudicare i vivi e i morti». Gesù giudice. Voi sapete, o giovani, che N. S. Gesù Cristo in quanto Dio è da per tutto, in quanto Uomo-Dio è in Cielo, dove è salito 40 giorni dopo la Sua resurrezione, e nella SS. Eucarestia. Quivi Egli si trova in modo invisibile, ossia in modo che non possiamo vederlo con gli occhi del corpo. E non verrà più tra noi Gesù buono in modo visibile, ossia in modo che lo possiamo vedere? Sì, dice il Catechismo, «tornerà visibilmente su questa terra alla fine del mondo per giudicare i vivi ed i morti, ossia tutti gli uomini, buoni e cattivi»; verità espressa nel VII articolo del Credo: «di là da venire a giudicare i vivi e i morti». I due giudizi. Questo articolo che spiegheremo parola per parola, ci parla del giudizio finale; ma sono due i giudizi che ciascuno di noi subirà: l’uno particolare e l’altro universale, l’uno appena morti, nel luogo stesso dove l’anima lascerà il corpo, e l’altro alla fine del mondo, al cospetto di tutti. Qui il Credo parla del secondo giudizio, cioè di quello universale, perché il primo è verità tanto chiara che non c’è bisogno di professarla esplicitamente: tutti intendono che l’anima non può andare al posto che si è meritata, se prima non ha avuto la sua sentenza. Vediamo dunque qualche cosa di questo giudizio finale. Di là da venire. L’articolo incomincia con le parole «di là da venire», cioè dal Cielo, dalla destra del Padre dove Gesù è salito, come abbiamo visto nell’articolo precedente: di là N. S. Gesù Cristo verrà alla fine del mondo, sfolgorante di gloria sopra le nubi del cielo. ...a giudicare. Un giorno Gesù Redentore diceva agli Apostoli Suoi: «e vedranno il Figlio dell’Uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e maestà, e manderà i suoi angeli... e raduneranno gli eletti dai quattro venti...» (S. Matteo, XXIV, 30, 31). è la predizione del Giudizio universale quando Gesù verrà a giudicare le nazioni. La prima volta è venuto per redimere e perdonare, è venuto umile e povero per insegnarci la via della salvezza, è venuto a caricarsi di tutti i nostri peccati ed a soddisfarli morendo per noi; ma la seconda volta verrà per giudicare. Quando un individuo è ritenuto colpevole di un delitto, d’un furto, d’una mancanza alla legge, viene arrestato e dopo qualche tempo di carcere preventivo, viene condotto al tribunale dove si tratta la causa, ossia dove si esamina l’atto compiuto: se l’imputato risulta innocente, viene assolto, se colpevole, viene condannato; salvo sempre complicazioni, cioè, che la giustizia non s’inganni. Così farà Iddio alla fine del mondo, con la certezza di nessuna complicazione. Tutti gli uomini dovranno comparire dinanzi a Lui e rendere conto del loro operato: chi ha fatto bene, avrà bene, chi ha fatto male, avrà male, è tanto giusto!... E sarà Dio nella sua sacratissima Umanità che verrà a giudicare gli uomini, ossia Gesù Cristo, Dio ed Uomo. Immaginate, o giovani, quel momento solenne! Al suono della tromba angelica tutti i morti risorgeranno e verranno al Giudizio. Gli Angeli separeranno i buoni dai cattivi: gli uni a destra e gli altri a sinistra. Ad un dato momento comparirà in alto la Croce e Gesù Giudice, seduto sulle nubi e attorniato dagli Apostoli e dagli Angeli del Cielo. ...i vivi ed i morti. Egli giudicherà tanto i vivi quanto i morti, cioè, come spiega il Catechismo, tanto i buoni che i cattivi, tanto i giusti che i peccatori. I vivi sono coloro che vivono alla grazia di Dio, che hanno l’anima netta da peccati mortali; i morti sono coloro che più non vivono alla grazia di Dio, che hanno il demonio nell’anima e che se morissero in quello stato andrebbero dannati per sempre. Quando avverrà? Voi sarete curiosi di sapere quando avverrà questo giudizio finale, ma è una curiosità che bisogna mettere da parte, perché lo sa solo Iddio. Lo desideravano sapere anche gli Apostoli e lo chiesero un giorno a N. S. Gesù Cristo: «di’ a noi: quando avverranno queste cose?» (S. Matteo, XXIV, 3). Ma Gesù non lo volle dire, e rispose: «nessuno lo sa, neppure gli Angeli del Cielo» (Idem, XXIV, 36). Ci diede solo alcuni segni che precederanno il giudizio universale. Ci disse che avverrà dopo che il Vangelo sarà stato predicato in tutta la terra, e quindi anche a tutti i popoli selvaggi; ci disse che prima verrà l’anticristo, ossia il più empio persecutore, che predicherà errori sopra errori, rovinando innumerevoli anime, che abolirà il culto del vero Dio e si proclamerà Dio egli stesso; disse che prima della fine verranno i due profeti [probabilmente, ndR] Enoc ed Elia e che saranno uccisi per la fede; disse che vi sarà un terremoto spaventevole il quale scuoterà tutti gli elementi. Ad ogni modo non si sa nulla di certo: che la fine del mondo verrà, questo è sicuro, e verrà come la morte, forse quando meno ce l’aspettiamo, ma quando e come verrà, nessuno lo saprà mai: è un segreto di Dio! Esempio: Si avvicina la fine! Un mattino un signore sentì battere alla porta della camera dalla serva, la quale gridava spaventata: padrone, sono le nove, e non è ancora spuntato il sole! Si levò in fretta quel signore, e corse alla finestra: le stelle brillavano nel firmamento, eppure tutti gli orologi di casa segnavano le nove. Si vestì, uscì in strada e vide gente che passava confusa e gridava all’impazzata. Ad un tratto comparve in cielo una striscia luminosa con la scritta: si avvicina la fine del mondo! Il primo pensiero fu di portarsi alla Chiesa e fare una buona Confessione, ma trovò la Chiesa stipata di gente che rigurgitava fin oltre la piazza. Si portò allora a casa col proposito di ritornare, e vide entrare presto da lui l’oste, il sarto e il calzolaio a restituirgli il denaro frodatogli, poi un altro che gli chiedeva perdono di quell’ingiuria, un terzo che lo pregava a perdonargli quell’ingiustizia, e la serva stessa che voleva dargli conto del denaro rubatogli nella spesa di ogni giorno. E pensare che anch’io, diceva quel signore, debbo fare altrettanto con gli altri... Oh, quella scritta in cielo come faceva presto a mettere a posto tante coscienze sporche!... Ad un tratto sentì uno squillo di tromba e quel signore cadde a terra, ma cadde dal letto... era la tromba dell’ortolano. Tutto quello che aveva provato non era stato che un sogno! Ma se fu un sogno per lui, o giovani, deve essere verità per noi! Un giorno verrà certo questo giudizio universale e guai allora per chi avrà la coscienza sporca di bestemmie, di frodi, di atti illeciti! Bisogna vivere bene adesso per non temere il giudizio supremo! Pratica. Santa Elisabetta, regina d’Ungheria, venne richiesta un giorno perché facesse tanta carità ai poveri, e rispose: per prepararmi come posso al giorno del giudizio! Essa sapeva benissimo che il Giudice supremo domanderà conto delle opere di misericordia esercitate, e secondo queste darà il premio. Prepariamoci bene anche noi, o giovani, a questo esame finale che un giorno ci farà il Signore: mandiamo innanzi delle opere buone, esse sole ci salveranno!
De Fortes in Fide
Il Credo all’oratorio. «Di là da venire a giudicare i vivi e i morti». Gesù giudice
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